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La musica? Ti rende felice, come il cibo e il sesso

Ecco tutti gli effetti prodotti dalla musica sul nostro organo cerebrale, dal rilascio di dopamina ai benefici per la salute…

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Se andiamo su Wikipedia, “La musica” viene definita come l’arte dei suoni e dei rumori, organizzati e collocati in uno specifico tempo secondo metodi differenti nel genere e nella tecnica. Tale definizione è senza alcun dubbio corretta, ma non racchiude la vera essenza di questa arte che diletta, stimola ricordi e fa vivere emozioni. Quanto detto è stato constatato da tutti gli esseri umani del mondo da sempre: tra questi troviamo anche numerosi scienziati che si sono allora chiesti quale fosse l’effetto della musica sul nostro cervello. L’ultimo in ordine di tempo è il neurologo Facundo Manes.

Ascoltiamo musica sin dalla tenera età. È un dato di fatto che i bebè rispondano meglio alle melodie piuttosto che al linguaggio verbale e che si rilassino ascoltando i suoni delicati. Inoltre, i bimbi nati prematuri e che soffrono di insonnia traggono benefici dal rumore del battito del cuore materno o dai suoni che lo imitano.

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Oggetto di studio è pure la relazione tra musica e linguaggio: entrambi vengono elaborati da ambedue gli emisferi del cervello e condividono alcuni aspetti per quanto riguarda la loro elaborazione a livello concettuale.

La musica pare però offrire un nuovo metodo di comunicazione che è radicato nelle emozioni: per esempio, è in grado di influire sul nostro umore e sulla nostra fisiologia, in modo più efficace rispetto alle parole.

Ultimo campo di studio, ma non per questo meno importante (anzi!) è quello della sanità, dove si utilizza la musica per migliorare, mantenere o recuperare le funzioni cognitive ed emozionali e per far rallentare la progressione di una determinata patologia. La musicoterapia risulta particolarmente utile nel caso di pazienti affetti da disturbi motori o da demenza: dal momento che attiva quasi tutte le regioni del cervello, la musica serve a recuperare attività linguistiche e motrici. La musicoterapia favorisce la neuro-plasticità, compensando così i deficit delle regioni cerebrali danneggiate.

In ultima analisi, la cosiddetta “arte delle Muse” incoraggia le persone a muoversi, induce stati d’animo positivi e aumenta l’eccitazione, fattori che conducono il paziente alla riabilitazione.

Riprendendo dunque il famoso aforisma di Platone: La musica fa bene al cuore e all’anima… e non solo!

A proposito dell'autore

Edward Agrippino Margarone

Edward Agrippino Margarone nasce nell'estate di Italia '90. Cresce a Mineo dove due grandi passioni cominciano a stregarlo: la Musica e lo Sport (in particolare il calcio). In pianta stabile a Catania, il suo nome è sinonimo di concerto: se andate a un live, con ogni probabilità, lo trovate lì da qualche parte. Giornalista e laureato in Ingegneria delle Telecomunicazioni, coordina la redazione di LiveUnict.