Arte Musica

MUSICA – D-Slaves, autoironia e sperimentazione nella band di quattro siciliani

D-SLAVES FOTO 3Il progetto D-Slaves nasce a catania nel 2011 dalla voglia di quattro musicisti di dare vita ad un groove fresco ed eclettico che trova la propria essenza nel funk rock. La band si esibisce in occasione di importanti festival isolani, calcando i palchi di numerosi locali della scena emergente siciliana assieme ad artisti del calibro di Nada, Mario Venuti, Diego Mancino, Lombroso, The Niro, Dimartino, Nicolò Carnesi.

Nel 2012 vince il premio Dcave per Indie Concept (che porterà al loro primo EP “Strana” uscito il 30 marzo 2013) e solo pochi mesi dopo il premio Silvia Carrubba. Nel 2014 la band Partecipa allo Shuffle Music Contest ottenendo il premio miglior testo e miglior esibizione. Il 20 marzo 2015 è uscito in anteprima su mescalina.it “ Ritardataria cronica”, il singolo che anticipa il loro primo album, risultato del premio “Silvia Carrubba” vinto nel 2012.

Ritardataria cronica vede la collaborazione con la rapper ragusana Greta Greza che ha da poco partecipato ad MTV Spit. I D-Slaves sono: Laura Flores (voce), Silvia Lanteri (chitarra), Chiara Godano (batteria), Andrea Quattrocchi (basso).

“D-Slaves” è il loro primo album, uscito il 15 giugno 2015 prodotto da Daniele Grasso per DCave e Viceversa Records. Nove tracce scritte su dei post.it colorati. Nove storie che si mescolano a generi ed umori. Il bagaglio umano è subito lampante: il cuore, lo stomaco, le loro vite e quelle degli altri.

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Un disco fatto di personaggi, di rock fuso con il funk. I quattro ragazzi siciliani hanno talento, sono dotati di una buona dose di autoironia e voglia di sperimentare. “Ritardataria cronica”, primo singolo e terza traccia traccia dell’album, vede la partecipazione della rapper ragusana Greta Greza. La protagonista di questa storia incarna in chiave moderna il personaggio di Alice di Lewis Carroll in lotta con i ritmi frenetici del mondo ai quali non riesce ad adattarsi.

In “Non è facile” che apre il disco, il personaggio di questa prima storia ha preso calci in faccia dalla vita, ed ora pretende di avere tutto, aspira ad avere tutto quello che non ha avuto ed anche quello che sa non potrà mai avere.I brani si lasciano ascoltare, canticchiare anche quando l’amore non ha l’agognato happy ending come in “Ti porterò con me”, o come nella critica tagliente contenuta in “Ministri”.

Il tutto è giocato su un filo sottilissimo di sarcasmo che non scivola mai nel banale. “Alieno”, la quarta traccia è un interessante spunto di riflessione che ci riporta a “L’alieno” di Luca Madonia e Franco Battiato. L’alieno della nostra società, distante dalla visione bowiana, è l’affresco della non appartenenza, dell’isolitudine siciliana di Bufalino, dell’estraneazione. D-slaves in tre parole è un disco giovane, sincero ed originale.

A proposito dell'autore

Cristina Chinaski

Cristina Chinaski nasce a Catania dove tuttora risiede. Ama viaggiare, fotografare, leggere, scrivere. Ha una passione viscerale per la musica, suona il pianoforte, colleziona vinili e adora il cinema.