
Un algoritmo genetico in grado di portare allo sviluppo di un possibile farmaco potenzialmente efficace contro il virus Ebola. Detto così, sembrerebbe il soggetto di un film di fantascienza di qualche decennio fa, ma si tratta di realtà.
Una realtà ancora più stupefacente di quel che si potrebbe pensare, perché artefice del progetto è un ragazzo italiano poco più che diciannovenne. Il giovane è piemontese, vive ad Asti, frequenta ancora il liceo scientifico ed il suo nome è Andrea Senacheribbe.
La grande occasione di Andrea è il Google Science Fair, competizione internazionale organizzata dall’azienda creatrice del noto motore di ricerca, in partnership con LEGO Education, National Geographic, Scientific American e Virgin Galactic. Il concorso è riservato a ragazzi di età compresa tra i 13 ed i 18 anni provenienti da ogni parte del mondo, ed ha l’obiettivo di scovare scienziati in erba, offrendogli, oltre ad interessanti premi, una visibilità non indifferente. Ed è appunto la possibilità di ottenere visibilità(che in Italia per i giovani è merce rara) a motivare il nostro giovane connazionale, che dichiara:
“Vincere sarebbe per me un sogno che si avvera. Mi permetterebbe di far conoscere il mio lavoro e condividere con altri le mie passioni. Poi, chissà, magari in un futuro la mia idea potrà servire veramente per contrastare l’Ebola”.
Un’idea ed un progetto, quelli di Andrea, sicuramente notevoli, realizzati praticamente a costo zero e senza l’ausilio di laboratori universitari: strumento di sviluppo dell’algoritmo è stato infatti un semplice computer da casa appartenente al cugino del ragazzo, computer attrezzato con dei programmi freeware; unico aiuto esterno quello della professoressa di scienze Fernanda Molinaris, che si è occupata della verifica e la correzione del testo.
Nel dettaglio, l’algoritmo, tradotto in un programma informatico, è in grado, partendo da un insieme di molecole iniziali, di modificarle in modo da incrementarne l’affinità con un recettore. Il bersaglio è una particolare proteina dell’Ebolavirus, la VP24, che riesce a bloccare l’azione degli interferoni, impedendo la prima linea di difesa immunitaria antivirale. Dopo aver testato il programma, Andrea l’ha utilizzato per individuare due potenziali molecole che potrebbero essere utilizzate nello sviluppo di farmaci efficaci nella lotta contro il pericoloso virus.
Insieme a quello di Andrea, sono stati 5000 i progetti partecipanti al Google Science Fair di quest’anno.
Di questi, soltanto 90 sono arrivati in finale, ed adesso è grande l’attesa per il 4 agosto prossimo, quando verranno finalmente selezionati i 20 vincitori. A loro saranno destinati svariati premi, tra i quali:
– una borsa di studio dal valore pari a 50.000 dollari;
– programmi di formazione curati da Scientific American in collaborazione con Google;
– una spedizione alle Galapagos organizzata da National Geographic;
– un incontro con i designer LEGO presso la sede centrale in Danimarca;
– la possibilità di visitare la nuova navicella spaziale realizzata da Virgin Galactic presso la base Mojave Air and Spaceport.
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