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Car Pooling, il modo economico per spostarsi

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Sta sempre più prendendo piede in Europa e anche in Italia una nuova forma di trasporto, il car pooling. Il termine car pooling è inglese e corrisponde all’italiano auto di gruppo. Consiste in una modalità di trasporto che si basa sulla condivisione dell’auto privata tra un gruppo di persone. In pratica un soggetto mette a disposizione la propria auto e gli altri contribuiscono a coprire parte delle spese (benzina, pedaggio, ecc.).

Questa tipologia di trasporto sta crescendo perché tende a ridurre l’uso della macchina e rientra tra le forme di ecomobilità incentivate dall’UE per ridurre l’emissione di gas serra, causati principalmente dall’uso smodato di automobili. Non dobbiamo dimenticare, infatti, che noi italiani siamo la popolazione col più alto rapporto automobili-persone del mondo (61 automobili ogni 100 abitanti, dati 2011).

Andiamo ad analizzare i vantaggi e gli svantaggi di questa pratica. Partiamo dai vantaggi: risparmio di olio, benzina,  pneumatici,  una riduzione dell’inquinamento e anche un miglioramento nei rapporti sociali.

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Tra gli svantaggi troviamo: la condivisione della propria auto incide sull’uso individuale del mezzo, rendendosi necessario un preventivo accordo sui tempi e sul percorso previsto; la perdita della privacy per chi utilizza il viaggio come momento della propria vita o attività lavorativa (telefonate, riunioni di lavoro, ecc.); il viaggiare con persone sconosciute.

Per usare questo tipo di trasporto basta consultare le numerose piattaforme web che consentono a chi offre un passaggio e a chi ha bisogno del passaggio di incontrarsi e di definire i dettagli del viaggio (date, orari, costi). Inoltre col diffondersi di smartphone e tablet sono nate numerose app per poter organizzare viaggi in car pooling. Tra le più famose abbiamo: carpooling.it e Bla Bla Car, che contano milioni di utenti in tutta Europa. Per una maggior sicurezza dei viaggiatori  è possibile lasciare dei commenti (feedback) sui viaggi fatti e così far sapere il comportamento abituale dei compagni di viaggio.

Analizzando i dati italiani, risulta che questa tipologia di trasporto è più diffusa al Nord e nelle aree metropolitane (Milano, Roma, Torino, Como, Vicenza) mentre al Sud ed in Sardegna stenta a diffondersi. È più diffusa tra i giovani, il 31% nella fascia d’età 18-24 e il 29% nella fascia d’età 25-34.

Per quanto riguarda Catania, ci sono state delle iniziative negli scorsi anni anche da parte del Comune, come ad esempio l’iniziativa dell’allora sindaco Scapagnini per incentivare il car pooling tra i dipendenti comunali, ma se ne sono perse le tracce.

Questo tipo di trasporto sta invece diffondendosi tra gli studenti universitari fuori sede, che dovendo rientrare a casa utilizzano questa attività e riescono anche a risparmiare fino al 50% rispetto al biglietto di bus o treni. Ma al momento le destinazioni che si trovano sono i più grandi centri dell’isola.

Esiste un gruppo Facebook,  Car Pooling Catania con 1813 membri e che nasce per risolvere i problemi di traffico e per non rimanere imbottigliati nelle strade di Catania e come mezzo per far incontrare la domanda e l’offerta di passaggi. In aree come il Sud il car pooling potrebbe essere un modo per risolvere l’inefficienza dei mezzi pubblici e arrivare a destinazione, dovrebbe essere sfruttato meglio.

A proposito dell'autore

Manfredi Restivo

Nato a Piazza Armerina ma cresciuto a Nicosia, laureando in Giurisprudenza presso l'Università di Catania, appassionato di libri, musica e sport, calcio e formula 1 su tutti, ha unito nel tempo la passione per il giornalismo iniziando a collaborare con la redazione di LiveUnict.