Con un articolo del 2009, repubblica prevedeva un netto sorpasso delle donne in corsia, il dato ad oggi sembra essere confutato da una ricerca di Anaao Asomed in occasione del 23 esimo Congresso nazionale dell’Associazione.
Sempre meno più donne si iscrivono a medicina. Un dato nettamente al ribasso, in confronto ai dati registrati a cavallo tra gli anni ’90 e il 2000, negli ultimi 10 anni (2003-2013)
Cala il fascino del camice bianco tra le donne, il numero delle donne iscritte alle facoltà di Medicina è sceso di circa 8 punti percentuali. Se nell’anno accademico 2003-2004 la percentuale delle donne iscritte era pari al 61%, nel 2012-2013 è scesa al 53%. Tra gli immatricolati, il sorpasso dei maschi rispetto alle femmine si è registrato nell’anno accedemico 2009-2010.
E’ quanto emerge da un’analisi dei dati del ministero dell’Istruzione, condotta dal gruppo di lavoro Anaao – tutto femminile – politiche di genere in sanità.
“I dati emersi dallo studio – spiega Rosella Zerbi – ci inducono a riflettere. Potrebbero essere la conseguenza della combinazione di più elementi, tra cui: lunghezza del corso di studi; rigidità dell’organizzazione del lavoro; difficoltà di conciliazione vita-lavoro”.
Secondo l’esperta, è però ancora presto per dare giudizi definitivi sul fenomeno. “Dovremmo ancora attendere i prossimi anni – sottolinea – per comprendere se si tratta di un assestamento verso la parità o di un fenomeno passeggero. Malgrado il grande cambio di tendenza però – conclude Zerbi – l’ondata di laureate in Medicina degli ultimi 20 anni, fa sì che il numero dei ‘camici rosa’ aumenterà in modo consistenete, richiedendo qundi un ripensamento dell’organizzazione del lavoro”.