CATANIA. Due locali trovati in condizioni igieniche, per usare un eufemismo, precarie. Ad accorgersene è stata la Polizia della Questura catanese che da mesi porta avanti un’azione di controllo nei locali della città. A farne le spese stavolta sono un noto kebabbaro vicino piazza Stesicoro e un ristorante in via Alcide De Gasperi.
Ecco il comunicato diffuso dalla polizia:
Nella serata di martedì, su disposizione del Questore Longo, è stato effettuato un servizio congiunto di controllo alle attività di ristorazione che ha visto coinvolti personale della Polizia Scientifica, dell’ASP 3 del Distretto di Catania – Unità Operativa di Igiene Pubblica e Unità operativa di Sanità Pubblica Veterinaria, dell’INAIL e della Polizia Municipale al fine di accertare il rispetto delle condizioni igienico-sanitarie, la corretta conservazione degli alimenti, l’osservanza delle norme contrattuali in materia di assunzione dei lavoratori (emersione del lavoro nero) negli esercizi ed eventuali casi di occupazione abusiva del suolo pubblico, oltre alla violazione di altre previsioni di legge.
La prima attività di ristorazione controllata è stata “La braceria” sita in questo viale Alcide De Gasperi. Durante il controllo la Polizia Municipale ha sanzionato la titolare per l’occupazione abusiva di suolo pubblico mediante una veranda con struttura fissa di metallo e vetri per uno spazio di circa 140 metri quadrati, nonché per la mancanza delle autorizzazioni amministrative previste per legge per un totale complessivo di Euro 5.168.
L’ASP ha deferito la titolare all’Autorità Giudiziaria per frode in commercio ai sensi dell’art.515 c.p. Infatti, è stata rilevata la presenza sia di alimenti vari, quali pasta, salumi e formaggi, riportanti la data di scadenza ormai superata sia di alimenti non segnalati nel menù come congelati e dei quali non è stato possibile accertare la tracciabilità, quali trenta chilogrammi circa di carne di pollo.
Per quanto detto, sono state comminate delle sanzioni per un totale complessivo di euro 5.000,00. Tutti gli alimenti sono stati sottoposti a sequestro e verranno successivamente distrutti. Altra sanzione ha riguardato le precarie condizioni igienico-sanitarie del locale per una somma di 1.000 euro ed altre 1.000 euro sono state oggetto di una sanzione per la mancanza di aggiornamento della dichiarazione di inizio attività. L’INAIL, invece, ha rilevato che nr.4 lavoratori dipendenti e, quindi, oltre il 50% di tutti i dipendenti, risultavano, sulla base di un primo accertamento presso le banche dati, non detentori di regolare posizione contrattuale e ciò ha comportato la comminazione di una sanzione pari a 15.600 euro circa. Inoltre, uno di essi, originario del Bangladesh, è risultato privo di permesso di soggiorno, pertanto la titolare dell’attività è stata deferita all’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 22 co. 12 del T.U. Immigrazione D.lgs nr.286 del 1998 per aver occupato alle proprie dipendenze un lavoratore privo del permesso di soggiorno.
Il secondo esercizio controllato è stato il kebab denominato “Oli Kebab e Indian Food”, sito in piazza Stesicoro. L’INAIL ha rilevato la presenza di 2 lavoratori dipendenti i quali risultavano, sulla base di un primo accertamento presso le banche dati, non detentori di regolare posizione contrattuale e ciò ha comportato la comminazione di una sanzione pari a Euro 8.000,00 circa.
L’ASP ha riscontrato una grave infestazione da insetti striscianti (blattelle) presente sia sul piano sovrastante del locale adibito a luogo di lavorazione e conservazione dei cibi, sia nell’area di vendita diretta al consumatore, sia su alimenti vegetali. Questo ha comportato l’intimazione dell’immediata sospensione dell’attività nonché la sottoposizione a sequestro penale dei frigoriferi contenenti gli alimenti infestati, nonché altri scaduti ed altri non tracciabili per un totale di dieci chilogrammi circa. Questo rilievo ha comportato la comminazione di una sanzione pari ad Euro 5.000,00.
Inoltre, l’ASP ha comminato una sanzione per carenze igienico-sanitarie di Euro 1.000,00 e una sanzione per omesso piano di autocontrollo per Euro 2.000,00. Il gestore dell’attività, vista la gravità della situazione constatata, è stato conseguentemente deferito all’Autorità Giudiziaria per il commercio di sostanze alimentari nocive ai sensi dell’art. 444 c.p. e la stessa Autorità Giudiziaria ha disposto la sottoposizione del locale a sequestro preventivo, attesa l’infestazione da blattelle riscontrata e la pericolosità della salute pubblica derivante dalla consumazione di sostanze alimentari nocive.
Infine, durante l’attività d’identificazione, due lavoratori, originari del Bangladesh, sono risultati essere stranieri non regolari sul territorio nazionale e il gestore dell’attività è stato deferito all’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’art. 22 co. 12 del T.U. Immigrazione D.lgs nr 286 del 1998 per aver occupato alle proprie dipendenze lavoratori privi del permesso di soggiorno.
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