Dryleaf è un progetto che si sviluppa seguendo le vite parallele di Salvatore Aiello e Little Gas, che si incontrano ancora una volta affrontando l’ennesima avventura musicale. I due musicisti, infatti, hanno fatto presenza costante, negli ultimi anni, nel circuito underground cittadino in band come “Venus in Drops”, “Hank!”, “Jonestown”, ed insieme in progetti come “To.Pi.Ma.” e “Sunset Sunrise”. Inoltre entrambi i musicisti hanno seguito un percorso di produzione solista che dopo li ha indirizzati verso questo tipo di atmosfere: il nichilismo delle composizioni presenti nei lavori in studio di Little Gas, intrappolate tra Palermo e Canterbury negli ultimi 7 anni, si veste delle atmosfere sintetiche e rarefatte provenienti dai piu recenti esperimenti in chiave elettronica di Salvatore Aiello.
Sul finire dell’estate 2012 parte il progetto Dryleaf, con un intenso lavoro in studio con la doppia finalità di lavorare contemporaneamente alla produzione della prima demo della band e alla performance dal vivo. A fine Novembre i due decidono di registrare un Ep autoprodotto (registrazione e mixaggio a cura dei due musicisti) la cui uscita è datata 23 Dicembre 2012 in formato digitale .wav fruibile sul bandcamp che ha preceduto l’uscita del supporto fisico avvenuta a Gennaio 2013. Da Febbraio, una serie di date coinvolgono la band che si qualifica alle finali regionali dell’Arezzo Wave Band 2013, e si prepara ad altre esibizioni.
Tra giugno e luglio la band registra “Backgrounds”, intrappolando e rielaborando alcuni brani che hanno segnato tappe importanti del percorso di crescita dei due musicisti. “Backgrounds” esce a Luglio 2013 come disco digitale scaricabile gratuitamente (nella formula “Name your price”) dalla pagina bandcamp dei Dryleaf. Negli ultimi mesi del 2013 la band comincia a registrare il primo album, optando ancora una volta per l’auto-produzione; l’album raccoglierà materiale recente e meno recente scritto e arrangiato dallo stesso Little Gas durante gli anni vissuti tra Canterbury e Palermo; mentre Salvatore Aiello si sposta dal ruolo di spalla per i concerti dal vivo alla produzione (registrazioni, mixaggio ect…) entra a far parte del progetto Fabrizio Fortunato (pianista, tastierista) che accompagnerà Little Gas nell’eventuale promozione live dell’album.
“Dryleaf”, l’accostamento all’autunno è immediato, ed ascoltandovi si percepisce quella malinconia tipica della stagione delle foglie secche e delle sfumature rossastre. Come nascono i “foglia secca”?
Little Gas: Il progetto Dryleaf ruota attorno alle composizioni essenziali, ermetiche, nichiliste che ho raccolto nell’arco degli ultimi dieci anni fra Canterbury, a sud est del Regno Unito e Ficarazzi, in provincia di Palermo. Nell’estate 2012 ho deciso di avvalermi di Salvatore Aiello per “vestire” le mie composizioni con arrangiamenti mai troppo invadenti, ma che provano a valorizzare il più possibile e far brillare le idee di origine.
Il risultato è un ibrido tra cantautorato dalle tinte folk dal retrogusto britannico e sfumature dream e shoegaze che richiamano la natura, e quelle sensazioni malinconiche e nostalgiche a tratti decadenti. Due EP all’attivo, entrambi autoprodotti “…weakest moments…” e “Backgrounds”, fruibili dalla pagina bandcamp e diversi concerti alle spalle.
Ultimamente ho avuto la fortuna di intervistare Mario Venuti, e parlando della scena musicale catanese è venuto fuori il confronto con Palermo. Venuti mi ha parlato di come Palermo ha superato di gran lunga Catania, di quanto sia dinamica, e di come a rendere onore ci siano musicisti come Dimartino e Nicolò Carnesi. Cosa ne pensate?
Little Gas: Penso che la scena musicale siciliana sia ricca di artisti che hanno qualcosa da comunicare, qualcosa di molto forte. Penso quindi che il problema non sia tanto la sostanza della proposta da parte delle band ma quanto invece siano i luoghi dove suonare o i circuiti dove immettersi a mancare, o comunque a essere molto confusi e disordinati o che talvolta tendono a ghettizzarsi e a chiudersi più che ad aprirsi. Personalmente seguo Nicolò Carnesi da tanti anni, sin dai tempi in cui militava negli Apocrifi, passando per Paradisi Artificiali e mi è sempre piaciuta la sua attitudine come anche Dimartino del quale ricordo diversi concerti coi Famelika; penso siano dei bravi cantautori con qualcosa di sostanziale da comunicare.
Fabrizio Fortunato: Personalmente credo che sia Catania che Palermo e assieme a loro anche altre città siciliane come Agrigento, Ragusa, Messina, abbiano tutte qualcosa da dire, qualcosa da comunicare, poiché la voglia di comunicare mediante la musica, è qualcosa che a mio parere risiede dentro indipendentemente dal luogo dal quale si proviene. Carnesi e Dimartino sono degli ottimi artisti che stanno percorrendo una strada non poco tortuosa dove comunque riescono a mantenere un fattore legato all’originalità che come tutti ben sappiamo è difficile da perseverare nei circuiti più alti. Palermo ha un potenziale molto grande,in questi anni ha comunque lavorato, ma è più che chiaro che potrebbe fare molto di più, così da garantire pian piano alle generazioni di musicisti più giovani, un panorama musicale più ricco e serio.
Sul finire del 2013 Salvatore Aiello cambia veste; dal ruolo di spalla per i concerti dal vivo, alla produzione, e subentra Fabrizio Fortunato (pianista, tastierista). A cosa è dovuto questo cambiamento, e che cosa ha portato l’entrata di Fortunato?
Little Gas: Durante l’inverno 2013/2014 con Salvatore Aiello abbiamo dato vita al primo album ufficiale omonimo, frutto di un intenso lavoro in studio optando ancora una volta per l’auto produzione, e nel frattempo nella vita accadono tantissime cose, ci si ritrova a fare delle scelte per il proprio percorso, non solo artistico, e dunque Salvatore Aiello ha deciso di spostarsi per un periodo in Inghilterra, ed è qui che subentra Fabrizio Fortunato.
Sulla vostra pagina Facebook si legge che il vostro progetto è on.line sulla piattaforma musicale “Musicraiser”, di cosa si tratta?
Little Gas: Si. Abbiamo avviato una raccolta fondi con il metodo crowdfunding sulla piattaforma musicale MUSICRAISER. Tutto ciò consiste nell’avere la possibilità di riuscire a stampare il supporto fisico del nostro album se riusciamo a raggiungere l’obiettivo minimo che abbiamo prefissato ed attraverso le varie ricompense messe a disposizione sulla nostra pagina chiunque potrà supportarci e aiutarci a raggiungere il nostro obiettivo. Le ricompense sono varie, facendo qualche esempio si potrà acquistare l’album in sé come su ordinazione o scegliere le prime demo auto prodotte del mio progetto solista, che tracciano il percorso di crescita che ha portato alla nascita del progetto Dryleaf, o più semplicemente un’offerta libera. Se l’obiettivo viene raggiunto tutte quelle persone, i Raisers, che hanno contribuito a supportarci avranno in cambio le loro ricompense scelte e daranno a noi la possibilità di stampare il supporto fisico del nostro album, mentre se in caso contrario l’obiettivo non viene raggiunto, tutti i Raisers che ci avevano supportato vengono rimborsati TOTALMENTE. Lo slogan è ALL or NOTHING, dunque nessuno perde niente. Potrete trovare comunque maggiori dettagli e anche una video presentazione nella nostra pagina cercando Dryleaf all’interno della piattaforma Musicraiser.
Little Gas: Si, Musicraiser dà la possibilità di realizzare un progetto, come una sorta di salvadanaio che raccoglie i fondi destinati alla realizzazione delle varie ricompense proposte dall’artista in questione. Esplorando all’interno del sito si possono notare tantissimi esempi di progetti proposti, dalla semplice possibilità di stampare le copie fisiche di un disco, supportare le spese per la realizzazione di un videoclip musicale, o avere persino la possibilità di finanziare un festival. Tra le nostre ricompense proposte ci saranno i nostri due primi EP, l’album omonimo, in uscita al termine della campagna con Musicraiser, le prime demo auto prodotte con il mio progetto solista o anche il “Pacchetto Denudazione” che consiste in un file compresso (rar) contenente video di performance live ad alta risoluzione, fotografie, le riproduzioni dei testi originali scritti da me nel mio moleskine, cover riarrangiate raccolte durante gli anni mai pubblicate eccetera, fino ad arrivare alle performance dal vivo esclusive tramite video chiamata o direttamente un private show nella nostra sala prove chiamata “Martinetto”. Chiediamo dunque a tutti di supportarci quanto più possibile anche condividendo il nostro progetto sui social network o tramite passaparola.
Quali sono i vostri progetti per il futuro?
Little Gas: I nostri progetti futuri sono sicuramente augurarci di suonare dal vivo quanto più possibile, cercando di spingerci anche al di fuori del suolo italiano, e riguardo un futuro più imminente, registrare un altro EP che conterrà materiale scritto di recente, ma non aggiungiamo altro, e vi invitiamo a seguirci sulla nostra pagina Facebook e Bandcamp.
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