Giro di vite all’abusivismo e alla lotta alla contraffazione. Dopo la scoperta del magazzino in Via Etnea (dove sono state ritrovati 3200 paia di scarpe perfettamente contraffatte), una dozzina gli ambulanti, presumibilmente senegalesi, finiti sotto il controllo della polizia Urbana.
Sequestrati 120 paia di scarpe, oltre cento tra borse, cinture e foulard, 25 tra giubbotti, camice e magliette che imitavano quelli di marchi noti, ma anche 4.500 tra cd e dvd contraffatti.
Continuano i serrati controlli mirati a colpire l’abusivismo commerciale nell’area del mercato di piazza Carlo Alberto. Tra ieri e oggi, nel corso di una serie di interventi interforze condotti con l’ausilio di una pattuglia dei Carabinieri, il reparto Polizia commerciale dei Vigili urbani ha effettuato diversi sequestri ai danni di una dozzina di ambulanti abusivi di probabile nazionalità senegalese.
Le operazioni si sono svolte sotto la direzione del vicecomandante, il colonnello Stefano Sorbino, e con il coordinamento del commissario Francesco Caccamo.
“Come ci ha chiesto il sindaco Enzo Bianco – ha sottolineato l’assessore alla Polizia urbana Marco Consoli – stiamo portando avanti la tecnica dei controlli continui per provare a scoraggiare gli ambulanti italiani e stranieri privi di licenza dal rimanere nell’illegalità. Giorno dopo giorno i risultati si fanno sempre più efficaci e alle Forze dell’Ordine va il plauso dell’Amministrazione”.
Stamattina in via Rizzo, davanti a un noto negozio di elettrodomestici sono stati sequestrati a numerosi venditori ambulanti abusivi presumibilmente senegalesi 120 paia di scarpe, 80 tra borse, portafogli e cinture, nonché 25 giubbotti, camicie e magliette, tutti con marchi contraffatti.
Alcuni dei venditori si sono subito dati alla fuga abbandonando la merce, altri hanno tentato di opporre resistenza prima di fuggire. Sono stati sequestrati inoltre dodici strutture su ruote utilizzate dai venditori per trasportare la loro merce.
Ieri era stato sequestrato dagli ispettori che operano stabilmente in piazza Carlo Alberto un intero banco abusivo in alluminio di due metri per quattro di un ambulante, anche lui presumibilmente senegalese, che aveva montato la struttura tra quelle degli operatori autorizzati. L’uomo si è dato alla fuga ed è stato rincorso da un ispettore della polizia municipale che ha poi dovuto desistere perché l’inseguimento rischiava di mettere in pericolo l’incolumità di chi, anche bambini, si trovava lungo il percorso.
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