La book therapy: in Inghilterra ansia e depressione si combattono con la cura del libro

Leggere è la chiave per scoprire se stessi, per chiarire chi sei e quello che vuoi essere ogni volta che ti  immedesimi in un altro personaggio, in quel protagonista che prende forma nelle pagine di un libro, che si modella paradossalmente a tua immagine e somiglianza, in cui rispecchi i tuoi errori, le tue gaffe, le tue ansie, le tue nostalgie, le tue voglie, i tuoi piaceri. Leggere ti risveglia da quel torpore quotidiano che ti alita in faccia tutte le mattine quando ti svegli e non sai cosa ti aspetta, quando la tua mente è offuscata da mille pensieri, preoccupazioni e il tuo ottimismo, il tuo buon umore è opaco. Leggere è la chiave di volta per prendere la vita con più leggerezza, dandone il giusto senso e il peso che merita, leggere è una lezione di vita che tocca la pelle del protagonista ma in qualche modo racchiude quell’affascinante incanto di accarezzare anche te, di investire la tua mente e i tuoi pensieri, come una caramella che si scioglie in bocca e ti lascia per un po’ di tempo quel gusto che ti rinfresca, ti addolcisce, ti restituisce il sapore che in qualche modo avevi perduto. Leggere diventa terapia: infatti è il modo più semplice ed economico per combattere anche disturbi specifici di un certo calibro, quali ansia e depressione. Del resto, non è una novità quella della book therapy: chi, per rilassarsi e contrastare il tipico stress quotidiano non ritaglia un piccolo spazio, quasi fosse una fuga dal mondo, un biglietto aereo di sola andata, in sala d’attesa, in treno, a letto prima di addormentarsi per la lettura? Chi, andando in vacanza, non ha mai messo un libro in valigia o fatto scorta in aeroporto prima di partire? Leggere è un tuffo acrobatico verso mari inesplorati, abissi profondi e cristallini dove la fantasia è libera di sciogliersi come sale, di immergersi senza alcun galleggiante. La lettura diventa una piccola palestra mentale, un allenamento quotidiano che non può mancare, un appuntamento, una cena a lume di candela con uno sconosciuto che ha sempre un volto, un’espressione e un comportamento nuovo e imprevedibile.

È questo il bello della lettura. Lo dimostra uno studio pioneristico, da poco avviato in Inghilterra e presentato qualche giorno fa a Milano dalla sua referente, la DottoressaLiz England, medico di Birmingham a capo della commissione RGCP (la Royal College of General Practitioners, il collegio dei medici generici) sulla salute mentale. “Chi ama leggere lo sa: i libri riescono a curare tante cose”. Questa intuizione è alla base del progetto “Reading Well Books on Prescription”, dell’associazione inglese Reading Agency, un’iniziativa per dare ai pazienti libero accesso, attraverso la loro biblioteca locale, ai testi sulla cura di sè per i problemi di salute più comuni. I testi sono basati su terapie cognitive comportamentali che possono curare diverse patologie, come l’ansia, la depressione, le fobie e i disordini alimentari, e possono sia costituire un trattamento a parte sia essere accompagnati da altre terapie. Come evidenziato dalla testata medica Pulse, nei primi tre mesi successivi al lancio del progetto, oltre 100 mila persone hanno usufruito del servizio e il prestito dei titoli raccomandati è aumentato del 145%, un dato significativamente rilevante del successo dell’iniziativa. Al giorno d’oggi, le nuove frontiere mediche aprono le porte a diverse piste curative: dal più semplice sportello ascolto, al setting individuale o di gruppo, alla più recente pet therapy,  strategia volte a garantire il più adeguato supporto sociale e terapeutico nel processo di cura della malattia. Non poteva mancare all’elenco anche la “libro terapia”. Lo stesso Hesse scriveva: “Tutti i libri del mondo non ti danno la felicità, però in segreto ti rinviano a te stesso. Lì, c’è tutto ciò di cui hai bisogno, sole stella luna. Perché la luce che cercavi vive dentro di te. La saggezza che hai cercato a lungo in biblioteca ora brilla in ogni foglio perché adesso è tua”.

Amanti dei libri, malati d’amore, depressi o ansiosi prima di prendere un antidepressivo, provate a fare un salto in libreria. La risposta a ciò che cercate potrebbe essere a portata di mano, o di libro.

Maria Eleonora Palma

Autore - Sono nata il lontano 24 Novembre del 1993 a Vittoria, una piccola città in provincia di Ragusa. Mi divido tra Catania, dove frequento il primo anno della facoltà di Scienze e Tecniche Psicologiche, e la mia città natale che amo tanto e a cui sono legati ricordi, amicizie e impegni vari. Sono una persona piuttosto socievole e accogliente, amo fare nuove esperienze (per questo piuttosto spesso mi ritrovo in situazioni buffe e stravaganti, comunque… sorvoliamo la faccenda!). Mi piace molto scrivere, leggere libri di tutti i generi e sono da ormai 4 anni educatrice in ACR (Azione Cattolica Ragazzi). I bambini sono il mio piccolo laboratorio: mi piacerebbe in futuro lavorare con loro, e grazie a questa opportunità ho scoperto pian piano che i bambini non sono dei piccoli “mostriciattoli capricciosi”, anzi un continente di emozioni, pensieri e comportamenti da scoprire. E’ molto bello e gratificante lavorare e avere a che fare con loro, spesso sono più sensibile e profondi degli adulti. Mi piacciono gli animali, anche se per ragioni di spazio, non ne tengo alcuno a casa. L’ultimo libro che ho letto è Lo strano caso del cane ucciso a mezzanotte, uno dei miei libri preferiti, riletto più volte, questa è la terza, e credo uno dei testi meglio riusciti sull’autismo infantile. Non appena riuscirò a ritagliarmi un po’ di tempo, vorrei iniziare un corso di fotografia. Quello che mi manca è la Reflex, ma questo non è un problema.

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Maria Eleonora Palma

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