
Giunge ormai a conclusione la seconda edizione di Cinema Segre(ga)to, una rassegna-laboratorio che ha conosciuto grande successo di pubblico, potendo contare sulla sensibilità dimostrata sul tema delle carceri e delle condizioni di vita dei detenuti italiani.
Lo scorso 24 giugno il ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, è stata infatti ospite del capoluogo etneo per inaugurare il reparto di Medicina Protetta dell’ospedale Cannizzaro di Catania, prima struttura della città dedicata all’assistenza ai detenuti. All’inaugurazione hanno preso parte, tra gli altri, il sottosegretario alla Giustizia Giuseppe Berretta, l’assessore della Salute Lucia Borsellino, il sindaco di Catania Enzo Bianco e il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta. Proprio quest’ultimo ha così commentato l’apertura del reparto di medicina protetta «Ritengo ci sia veramente un problema, così come sottolineato dal ministro Cancellieri. Le nostre carceri sono spesso disumane e la condizione dei detenuti è terribile. Queste strutture ‒ ha aggiunto‒ valorizzano e tengono conto della dignità dell’essere umano perché la pena deve servire non a punire, ma a recuperare i detenuti».
Il reparto di degenza comprende sei stanze, ciascuna dotata di due posti letto, e appositi locali per controllo, colloqui, medicheria. Mentre l’ospedale Cannizzaro garantirà al paziente un adeguato percorso assistenziale, nel reparto opererà un nucleo di polizia penitenziaria con funzioni di sorveglianza e di collaborazione ai fini del recupero della salute del paziente. L’obiettivo sarà quello di realizzare una condizione non più caratterizzata dai piantonamenti nelle corsie di ospedale, ma metterà insieme l’assistenza sanitaria e le più idonee misure di sicurezza.
E sempre negli scorsi giorni, a Palazzo degli Elefanti, il sindaco catanese e il ministro della Giustizia hanno discusso sulla possibilità di chiudere l’ormai “obsoleto” carcere di Piazza Lanza, trasformandolo in «verde pubblico e strutture di uso sociale», e costruire un nuovo carcere in periferia, «probabilmente sempre a Bicocca» spiega Bianco.
Governo e amministrazioni locali stanno dimostrando di volersi occupare concretamente del problema delle carceri. Ma questi interventi da soli non bastano perchè non c’è solo il problema del sovraffollamento, dell’inadeguatezza di certe strutture, della carenza ormai cronica di risorse umane e finanziarie. Occorre riflettere anche su questioni come la funzione riabilitativa della pena, la prevenzione prima, e il reinserimento del detenuto dopo. Imparare a distruggere certi clichè e spezzare indissolubili pregiudizi, a distinguere fra un “uomo del delitto” che ha compiuto il reato e un “uomo della pena” nei cui confronti lo stato ha degli obblighi da adempiere.
Questo è l’obiettivo che, nelle sue due edizioni, si è posto Cinema Segre(ga)to, il principio cui si è ispirato è stato quello del rispetto dei diritti umani. In occasione dell’ultimo appuntamento verrà proiettato L’intervallo di Leonardo Di Costanzo. Presenta il film Ivano Mistretta interviene Carlo Monteleone, psichiatra area trattamentale Casa Circondariale Catania Bicocca.
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