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E’ sempre l’ora di un “Bill In The Tea”

5e93bfce5b3ee1f4a369bd2d27da2bdcCosa succede quando un gruppo di ragazzi con gli stessi gusti musicali e la voglia di mettersi alla prova si incontra con strumenti alla-mano e passione nel cuore? Nasce qualcosa. Un progetto, un’idea che coltivata giorno per giorno li porta a unirsi in un solo nome: i “Bill In The Tea”.Vittorio Asero alla chitarra e voce del gruppo, Dario Anastasio alla tastiera, Andrea Antonuzzo seconda chitarra, Bruno Alessi al basso e Giorgio Rosalia alla batteria.Hanno accettato di raccontarci la loro esperienza di band emergente nel mondo della musica e nella realtà catanese. L’intervista si è svolta durante il soundcheck che ha preceduto la loro esibizione tenutasi ieri sera  presso la sala concerti della Lomax. Tra prove, scarico strumentazione e battute, ecco cosa ci hanno detto.
Come vi siete conosciuti?

Giorgio: Ci siamo conosciuti tramite sistemi multimediali, tipo vari siti come i mercatini musicali. Tra una parole e l’altra, siamo venuti a conoscenza del fatto che avevamo affinità musicali comuni.
Quindi l’affinità musicale è stato uno degli elementi che vi ha permesso di capire che potevate creare qualcosa insieme?
Giorgio: Assolutamente, è stato l’Elemento fondamentale.
Bruno: E la connessione a internet! Scherzi a parte, io sono entrato nel gruppo perché ho trovato un annuncio di Vittorio in cui cercava un bassista.

In che genere musicale vi classificate come gruppo?
Bruno: abbiamo iniziato sotto una matrice comune, il progressive rock. Con il passare del tempo però stiamo cercando di fare qualcosa di originale e diverso, anche se non è semplice inventare sempre qualcosa di nuovo.
Ci sono delle band a cui vi siete ispirati?
Giorgio: Si, tantissime! Se dovessi elencarle tutte finiremmo l’intervista stanotte! Tra i più comuni e conosciuti posso citare i King Crimson, rock band di origine londinese.

459652_379857602026571_1840635029_oSiete una band che scrive da sè i propri pezzi . In un panorama musicale che molto spesso preferisce le cover band a band emergenti, questo vi ha mai creato problemi o difficoltà nel farvi conoscere e apprezzare?

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Giorgio: dipende che panorama musicale intendi. Se ti riferisci ai Pub e ai Whisky bar allora si, quel genere di locali preferisce far esibire cover band. Ma la soluzione è molto semplice, evitiamo di frequentarli. Ci sono altri locali a Catania che apprezzano musica nuova e originale.

Come nasce un pezzo? E’ pura sensazione ed emozione o c’è anche uno studio tecnico dietro? In particolare, è un processo individuale o collettivo?

Bruno: Spesso un pezzo nasce da un sentimento, un’ispirazione nè calcolata nè studiata e poi viene raffinata con il tempo durante le prove.
Giorgio: Esatto. Inoltre, quasi tutti i pezzi che scriviamo nascono da Vittorio, che ci da l’ispirazione per costruirci sopra qualcosa.
Bruno: In realtà Vittorio è una specie di Re Mida: gli dai il gemito di una donna e lo trasforma in musica!

Avete già prodotto un disco?

Dario: Abbiamo prodotto un EP di quattro tracce (ndr: CD la cui durata è superiore a un singolo ma inferiore a un album).
Giorgio: In realtà sono 4,2 tracce!

In che senso?

Giorgio: Devi sapere che ci piace tanto fare i prolissi. Ogni nostro pezzo supera abbondantemente i 6 min. Quel 0,2 è una specie di interludio; farà parte del disco, che è già stato registrato e che pubblicheremo probabilmente a luglio.

Il mercato discografico è al collasso e i guadagni sui cd sono minimi. Pensate che attraverso i live si possa recuperare terreno sia in termini economici che di visibilità sfruttando le capacità tecniche e la presenza scenica?

Giorgio: No, o almeno non qui. Gran parte dei live che abbiamo fatto sono stati gratis quindi non abbiamo avuto modo di recuperare dal punto di vista economico. Però sono serviti a farci conoscere e far conoscere la nostra musica.

Come avete scelto il nome del gruppo?

Giorgio: Non riuscivamo a trovare un nome intelligente o che non fosse già esistente. L’unica alternativa era unire due nomi che non c’entrassero nulla l’uno con l’altro. Quindi Bill, che è un nome proprio e il tè..che se ci pensi non dovrebbe avere nulla a che fare con Bill!
Dario: Puoi anche trovarci dei collegamenti personali, lasciamo libera interpretazione!

A proposito dell'autore

Carolina Crespi

Nasce a Gallarate il 18/09/1988. Sin da piccola manifesta uno spiccato interesse nei confronti della scienza, che la porterà a intraprendere gli studi scientifici fino all'immatricolazione al corso di Laurea in Fisica all'università di Catania. Si Laurea in Fisica nel Novembre del 2013 e nello stesso anno si immatricola al corso magistrale di Fisica Teorica (indirizzo Fisica dei Sistemi complessi).
Di natura eclettica e curiosa, si avvicina al mondo della fotografia nel Settembre 2006, mese in cui riceve come regalo la sua prima macchina fotografica digitale. Una Yashica EZ 5031 che la accompagna fino a Dicembre 2012, quando effettua il passaggio ad una Nikon Coolpix S2600. In attesa di poter comprare la sua prima reflex, impara durante questi anni, da autodidatta, le regole base della fotografia digitale, spaziando inoltre tra i vari campi di Still Life, Reportage, Bianco e Nero e Paesaggistica.
La passione per il mondo digitale, la porta a muovere i primi passi anche nel settore della grafica, con particolare interesse nei confronti dei software Photoshop, Illustrator, Lightroom, After Effect.
Nel Novembre del 2013 effettua il passaggio ad una Nikon D3100, entrando a pieno titolo nel mondo delle Reflex entry level.