Da quando abbiamo iniziato la scuola le nostre maestre prima, i nostri professori poi, ci hanno ripetuto «non studiare a memoria, devi capire quello che impari», e i vari «non studiare a pappagallo» si sono sedimentati anche nelle nostre menti di studenti. Per questo la lettera di Umberto Eco non può non invitarci a riflettere. Ha scritto al nipote, ma è come se avesse dedicato