L’inedita iniziativa è avvenuta a Marsala il 12 dicembre scorso, durante la vigilia della ricorrenza religiosa di Santa Lucia.
Don Alessandro Palermo, trentenne parroco della chiesa di San Matteo, ha la vista lunga e, in ricorrenza della festa liturgica di Santa Lucia, ha invitato i suoi fedeli a recarsi in chiesa muniti di smartphone, per farli benedire con l’acqua santa.
Di solito si scoraggia l’utilizzo dei telefoni nel luogo sacro, ma don Alessandro difende così la sua idea: “Gli occhi e lo sguardo vanno educati, protetti, tutelati anche quando guardiamo lo schermo del nostro cellulare. Non è solo una questione di salute (stare troppo con gli occhi fissi su uno schermo può fare male), è anche una questione morale. Cosa guardo? Cosa mi piace guardare? Cosa desidero quando guardo una persona, una sua foto o un suo pensiero? Si può anche peccare con lo sguardo”.
Quindi, il parroco ricorda i pericoli dei social media, non solo per i nativi digitali ma anche per gli adulti. È universalmente noto che, “con l’avvento di Internet e dei social media e con lo sviluppo tecnologico, i cellulari sono diventati importantissimi, li teniamo sempre attaccati a noi”. “In pochissimi – aggiunge – conoscono veramente i limiti e i rischi di questo dispositivo e del suo uso”, mancando “a tutti i livelli un’educazione mediale, una formazione a come usare bene il proprio smartphone”.
Ma perché la scelta è ricaduta proprio sulla patrona di Siracusa? I social media veicolano i loro contenuti soprattutto via immagine, il mezzo più immediato per raggiungere i propri contatti, ecco perché “Lucia, già invocata per la protezione della vista e degli occhi, può diventare una speciale guida per un uso corretto dei media digitali”.