Il livello dโistruzione potrebbe influire sulla nostra prospettiva di vita. Fino a 3 anni in piรน per i laureati, ma a rinunciare alle cure sono sempre piรน italiani.
Lo studio condotto su indicazione del Ministero della Salute evidenzia il divario nellโaspettativa di vita tra chi si รจ fermato alla scuola dellโobbligo o ha proseguito con gli studi. Chi possiede soltanto la licenza media inferiore ha uno svantaggio di circa un anno e mezzo su un possessore di diploma di maturitร che, a sua volta, ha uno svantaggio di un altro anno e mezzo con un laureato. Diverso รจ il dato che riguarda le donne: solo un anno e tre mesi di differenza nellโaspettativa di vita tra le categorie.
Tra i meno istruiti la probabilitร di non sottoporsi a visite specialistiche รจ molto piรน alta, cosรฌ come quella di adottare stili di vita meno salutari: secondo uno studio, il 13% delle persone con unโalta istruzione fuma, contro il 22% dei meno istruiti, che primeggiano anche nelle statistiche sullโobesitร e sedentarietร con il 14% e 72%.
Lโistruzione non รจ lโunico fattore discriminante. Diverse sono le principali cause di mortalitร tra la popolazione del Nord e del Sud, con il Meridione che detiene il primato delle malattie del sistema circolatorio e il Nord (in particolare il Nord-Ovest) quello di tumori maligni. Come se non bastasse, la povertร e il disagio abitativo, causati dalla crisi economica, hanno avuto un grave impatto sul numero di persone che hanno dovuto chiedere aiuto allโInmp per le cure sanitarie, un incremento del 37% dal 2007.
Il Ministro Lorenzin ha sottolineato come โlโItalia รจ prima nel mondo per qualitร dei servizi sanitari, ma questo non puรฒ non farci vedere le disuguaglianze che ci sono. ร un impegno etico e sociale non far precipitare nella povertร chi ha una prospettiva di vita dignitosa e non lasciare un capitale umano alla stradaโ.