Il rapporto Istat del 2024 dipinge un quadro allarmante della situazione demografica nelle città metropolitane italiane.
I dati Istat
La diminuzione di oltre 1,5 milioni di giovani tra il 1993 e il 2024 è un segnale preoccupante, con ripercussioni significative sul sistema educativo, sull’economia e sulla società nel suo complesso.
Le cause di questo fenomeno sono molteplici e interconnesse. La crisi economica degli ultimi anni ha reso difficile per i giovani trovare un lavoro stabile e ben retribuito, spingendo molti a cercare fortuna altrove. Inoltre, l’aumento del costo della vita, soprattutto nelle grandi città, ha reso sempre più difficile per le giovani coppie acquistare una casa o affittare un appartamento adeguato.
I disagi per le famiglie italiane
La mancanza di servizi per le famiglie, come asili nido e scuole, e la scarsa qualità della vita urbana hanno ulteriormente scoraggiato le giovani generazioni dalla scelta di vivere nelle città. Anche il cambiamento dei modelli familiari, con un calo delle nascite e un aumento dell’età al primo figlio, ha contribuito a questa tendenza.
Il confronto con altri paesi europei rivela che l’Italia non è l’unico paese a far fronte a un calo demografico, ma presenta alcune peculiarità. Ad esempio, il tasso di natalità italiano è tra i più bassi d’Europa, e l’età media della popolazione è tra le più alte.
Le conseguenze di questo fenomeno a lungo termine sono molteplici e complesse. Un minor numero di giovani lavoratori potrebbe mettere a rischio la sostenibilità del sistema pensionistico e rallentare la crescita economica. Inoltre, la diminuzione della popolazione potrebbe portare alla riduzione dei servizi pubblici e all’invecchiamento del tessuto sociale.