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Spese detraibili universitarie: quali sono

Spese detraibili universitarie: sono diverse le agevolazioni previste per l'ambito accademico. Ecco cosa sapere.

Spese detraibili universitarie: affrontare un percorso di studi accademico richiede sicuramente una spesa importante ma non mancano le agevolazioni a favore di studenti e famiglie. Come prevede l’articolo 15 del TUIR, il Testo Unico delle Imposte sui Redditi, il 19% delle pese universitarie sostenute nell’arco dell’anno può portare a una detrazione IRPEF. Gli importi devono essere indicati in dichiarazione dei redditi.

Spese detraibili universitarie: cosa si include

Tra le spese detraibili rientrano:

  • corsi di istruzione universitaria;
  • corsi universitari di specializzazione;
  • corsi di perfezionamento;
  • master universitari;
  • corsi di dottorato di ricerca;
  • istituti tecnici superiori.

A queste, si vanno ad aggiungere altre voci detraibili come:

  • la partecipazione ai test di accesso ai corsi di laurea;
  • tasse di immatricolazione ed iscrizione: ne hanno diritto anche gli studenti fuori corso;
  • soprattasse per esami di profitto e laurea

Cosa non si può includere

Non rientrano nelle spese detraibili universitarie i costi per l’acquisto dei libri strumenti musicali, materiale di cancelleria, viaggivitto e alloggio (che però possono sempre rientrare in altri tipi di detrazioni, come ad esempio il bonus affitto).

Spese detraibili universitarie: come procedere

Le università stesse comunicheranno all’Agenzia delle Entrate le spese sostenute da cittadini e cittadine. Chi utilizza il modello 730/2025 precompilato trova già inserite le somme che danno diritto alla detrazione.

Università private

Diverso è il caso delle università private, con un tetto previsto a seconda dell’area geografica e dell’ambito, stabilito ogni anno dal MUR, come indicato nell’Allegato 1 del Decreto e come ha spiegato l’Agenzia delle Entrate: “Nel caso in cui le spese siano sostenute per la frequenza di corsi istituiti sia presso università statali sia università non statali, la detrazione per le spese sostenute per la frequenza presso le università statali potrà essere calcolata sull’intero importo, mentre quelle sostenute presso università non statali saranno ricondotte nei limiti previsti dal decreto del MUR con le modalità sopra descritte”.

I requisiti

Bisogna, tuttavia, rispettare il requisito del reddito. Dal 2020 ’agevolazione spetta per intero ai titolari di reddito complessivo fino a 120 mila euro. Oltre questo importo l’agevolazione decresce, con azzeramento se si raggiunge un reddito complessivo pari a 240 mila euro.

 

 

 

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