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Referendum 2025: quando si vota e quali sono i temi principali

Referendum 2025: approvati cinque quesiti su licenziamenti, contratti a termine e cittadinanza

Nel 2025 gli italiani saranno quindi chiamati a esprimersi su cinque referendum abrogativi, dopo che la Corte Costituzionale ha dichiarato ammissibili quattro quesiti proposti dalla CGIL in materia di lavoro e uno promosso da +Europa sulla cittadinanza per gli stranieri extracomunitari. La Consulta ha invece bocciato il referendum sull’Autonomia differenziata delle Regioni, ritenendolo inammissibile. Il voto si terrà in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno, con la data precisa che deve ancora essere stabilita dal governo.

Niente accorpamento con le amministrative

Una delle certezze è che i referendum non saranno accorpati alle elezioni amministrative, le comunali invece, inizialmente previste per il 2025, sono state rinviate al 2026 per consentire il riallineamento con il calendario elettorale ordinario, dopo lo slittamento avvenuto nel 2020 a causa della pandemia da Covid-19.

Il referendum sulla cittadinanza: riduzione del tempo di residenza per gli extracomunitari

Il referendum proposto da +Europa punta a ridurre da 10 a 5 anni il tempo minimo di residenza legale in Italia richiesto agli stranieri extracomunitari maggiorenni per presentare domanda di cittadinanza. La proposta si ispira a legislazioni già in vigore in diversi Paesi europei, come Francia e Germania, dove il periodo richiesto è di 5 anni. Secondo i promotori, questa modifica favorirebbe l’integrazione e la partecipazione attiva degli immigrati alla vita sociale e politica del Paese.

I quattro referendum sul lavoro promossi dalla CGIL

La CGIL ha ottenuto l’ammissibilità di quattro referendum incentrati sui diritti dei lavoratori:

1. Abolizione della disciplina sui licenziamenti del Jobs Act: il quesito propone di eliminare le norme che, per i lavoratori assunti dopo il 2015, impediscono il reintegro in caso di licenziamento illegittimo, ripristinando le tutele precedenti.
2. Eliminazione del tetto massimo all’indennità per licenziamento nelle piccole imprese: attualmente, per i lavoratori di aziende con meno di 15 dipendenti, l’indennizzo per licenziamento ingiustificato è fissato a un massimo di sei mensilità. Il referendum propone di eliminare questo limite.
3. Modifica delle norme sui contratti a termine: si mira a ridurre la possibilità di utilizzo dei contratti a tempo determinato, intervenendo su proroghe e rinnovi.
4. Responsabilità solidale negli infortuni sul lavoro negli appalti: il referendum punta ad abrogare le norme che escludono la responsabilità solidale dell’azienda appaltante in caso di infortuni subiti dai lavoratori delle imprese subappaltatrici.

Il referendum bocciato: stop alla consultazione sull’Autonomia differenziata

La Corte Costituzionale ha respinto invece il referendum sull’abrogazione della legge Calderoli sull’Autonomia differenziata. Secondo i giudici, il quesito non garantiva una scelta consapevole da parte degli elettori e toccava questioni che richiederebbero una revisione costituzionale, anziché una semplice abrogazione referendaria.

Il tema del quorum

Perché i referendum siano validi, è necessario che alle urne si rechi almeno il 50% più uno degli aventi diritto, ovvero circa 25,5 milioni di elettori su 50,86 milioni complessivi. Il mancato raggiungimento del quorum renderebbe nulla la consultazione, mantenendo in vigore le leggi esistenti.

Il contesto politico ed elettorale

Oltre ai referendum, il 2025 vedrà le elezioni regionali in Veneto, Valle d’Aosta, Toscana, Marche, Campania e Puglia. Nonostante il divieto di accorpamento con le elezioni politiche, non è esclusa la possibilità di un election day che unisca referendum e votazioni regionali, questa strada però è resa complicata dalla naturale scadenza dei mandati regionali prevista per l’autunno.

Il 2025 sarà quindi un anno cruciale per i cittadini italiani, chiamati a esprimersi su questioni chiave riguardanti il lavoro e la cittadinanza. L’esito della consultazione dipenderà come sempre anche dalla partecipazione elettorale, elemento fondamentale per il raggiungimento del quorum!

Elisa Caruso

Studentessa di Giurisprudenza appassionata di giornalismo scrive per LiveUnict. I suoi interessi spaziano dalla letteratura all'arte fino alle battaglie sociali e all'attivismo. Collabora con la redazione live Unict dall'ottobre 2023.

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