
Gli atti di intimidazione nei confronti dei giornalisti sono in aumento: nel 2024 sono stati segnalati 114 episodi alle forze dell’ordine, rispetto ai 98 del 2023, registrando un incremento del 16%. Questo dato è emerso durante la riunione del Tavolo di supporto al Centro di coordinamento per la sicurezza dei giornalisti, tenutasi il 13 febbraio presso la direzione centrale della polizia criminale.
Le minacce via web sono cresciute significativamente, passando da 30 nel 2023 a 37 nel 2024. Seguono le aggressioni fisiche, aumentate da 19 a 30 casi. Anche le minacce verbali sono salite leggermente, da 16 a 17 episodi, mentre i danneggiamenti sono passati da 12 a 15. Le regioni più colpite sono Lombardia (23 intimidazioni), Lazio (21), Toscana e Sicilia (12 ciascuna), seguite dalla Calabria (8). Il monitoraggio del fenomeno è affidato a un organismo interforze del Ministero dell’Interno, con la partecipazione dell’Ordine dei giornalisti e della Federazione nazionale della stampa
L’equilibrio tra il diritto di cronaca e le esigenze investigative è al centro delle nuove direttive emanate dal procuratore di Catania, Francesco Curcio. Secondo il documento ufficiale redatto dal magistrato, possono essere forniti ai media alcuni atti giudiziari, tra cui provvedimenti cautelari reali e personali, atti riguardanti la libertà personale degli indagati una volta notificati alle parti, provvedimenti pre-cautelari convalidati dal giudice e atti conclusivi delle indagini, come avvisi di chiusura delle indagini, richieste di rinvio a giudizio e decreti di citazione a giudizio.
La decisione finale sul rilascio degli atti ai giornalisti spetta al procuratore, che deve valutare la sussistenza dei presupposti per garantire il rispetto delle indagini e la tutela dei diritti individuali.
Gli atti giudiziari saranno forniti esclusivamente in formato digitale e previo pagamento dei diritti previsti per le parti processuali. Il rilascio non deve interferire con le indagini in corso e deve rispettare il segreto istruttorio e la riservatezza delle persone coinvolte. Saranno adottate misure per garantire la protezione di dati sensibili, tra cui l’apposizione di omissis su informazioni non essenziali, come indirizzi e numeri di telefono.
Le richieste di accesso agli atti devono essere presentate per iscritto da giornalisti professionisti iscritti all’Ordine o da pubblicisti con delega del direttore responsabile della testata. I freelance dovranno documentare la loro attività giornalistica, dimostrando di svolgere inchieste su tematiche di attualità o di rilevanza sociale. La gestione delle richieste sarà curata esclusivamente dalla segreteria del Procuratore, con tutta la documentazione relativa conservata separatamente dai fascicoli processuali.
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