Influenza stagionale 2025: secondo i dati provvisori del ministero della Salute, soltanto un over 65 su due è vaccinato. Questo dato è preoccupante considerando che dopo le feste si sono ammalati più di cinque milioni di italiani. A far crescere i casi di influenza stagionale ha contribuito l’intensificarsi degli incontri e dei momenti di convivialità durante il periodo natalizio. Secondo l’ultimo rapporto RespirVirNet, pubblicato il 3 gennaio, il picco è atteso nei prossimi giorni, nella settimana dal 23 al 24 dicembre vi è stata una lieve diminuzione del numero di casi di sindrome simil-influenzale dovuta alla chiusura delle scuole per le festività. È importante ricordare che sono pochi e semplici gli accorgimenti che possono evitare il contagio ovvero lavarsi spesso le mani, usare la mascherina in luoghi affollati, tossire e starnutire nella piega del gomito.
Contro l’influenza esistono vaccini in grado di prevenire forme gravi della malattia. Si è ancora in tempo per vaccinarsi, ma va ricordato che la protezione vaccinale si attiva dopo due settimane da quando il vaccino è stato fatto. La vaccinazione è raccomandata soprattutto ai soggetti fragili, come anziani, bambini e per chi soffre di malattie pregresse come per esempio il diabete, malattie cardiache e respiratorie, immunodepressi. Il Piano nazionale di prevenzione vaccinale mira ad una copertura del 75% tra i gruppi a rischio con un obiettivo massimo del 95%; purtroppo si è ancora lontani dal raggiungere questo traguardo, attualmente la copertura vaccinale è del 50,9%, del 22.2% nella fascia della popolazione compresa tra i 60 e i 64 anni, del 18,6% nella fascia compresa tra i 6 mesi e i 6 anni.
L’influenza stagionale si presenta con i seguenti sintomi: febbre, raucedine, tosse, astenia, dolori muscolari e articolari. Nella maggior parte dei casi la malattia si risolve in pochi giorni, raramente si arriva ad uno stadio avanzato e grave a meno che la malattia non venga curata o sia presente in soggetti fragili. A preoccupare di recente è una nuova patologia: la solitudine. A segnalarla è il vicepresidente Simeu il quale denuncia la frequenza con cui arrivano in Pronto Soccorso anziani che si ammalano perché soli e senza assistenza. Il dottor Guarino ha raccontato al Corriere della Sera la storia di un’anziana di 101 anni, arrivata in Pronto Soccorso perché rimasta da sola in casa. Lì i medici le hanno dato assistenza per una settimana facendosi carico di problemi sociali e assistenziali di cui dovrebbe occuparsi la rete di servizi sociali sul territorio.
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