Nel periodo 2022-2023, su un totale di 709.000 docenti italiani, oltre la metà (57,5%) lavora nelle regioni del Centro-Nord, con un totale di 407.000 insegnanti, mentre il restante 42,5% (302.000 docenti) è distribuito nel Mezzogiorno. Questa differenza rispecchia le disparità demografiche e territoriali tra le due macroaree.
I dati del rapporto Svimez sul genere
Le donne costituiscono la grande maggioranza del personale scolastico nazionale, pari all’85,8%. Tuttavia, la composizione di genere varia significativamente tra i diversi livelli scolastici:
Scuola dell’infanzia: solo l’1% degli insegnanti è uomo.
Scuola primaria: la componente maschile è solo il 4%.
Scuola secondaria di I grado: la percentuale di uomini sale al 23%.
Scuola secondaria di II grado: la presenza maschile aumenta ulteriormente al 31%, ma continua a rimanere minoritaria.
Non si rilevano differenze significative nella composizione di genere tra il Nord e il Sud Italia.
Età media e distribuzione territoriale
L’età media dei docenti italiani è di circa 52 anni, con differenze tra le diverse aree geografiche. Nel Centro-Nord l’età media è di 51 anni, con il 38,3% degli insegnanti sopra i 54 anni. Nel Mezzogiorno, l’età media sale a 53 anni, con una percentuale più alta (46,6%) di docenti over 54.
Per quanto riguarda la scuola dell’infanzia e la primaria, la percentuale di insegnanti con più di 54 anni è più alta al Sud rispetto al Centro-Nord:
- Centro-Nord: 37% (infanzia), 36% (primaria).
- Mezzogiorno: 48% (infanzia), 47% (primaria).
Insegnanti giovani La presenza di docenti under 35 è molto bassa, con una media nazionale del 4%, ma la differenza tra le due macroaree è marcata. Al Centro-Nord, il 5,3% dei docenti è sotto i 35 anni, mentre nel Mezzogiorno questa percentuale scende al 2,5%.