l Ministero dell’Università e della Ricerca ha avviato un’importante iniziativa per regolamentare le attività didattiche online, un passo necessario sia per le università telematiche sia per quelle tradizionali. Questa iniziativa si concretizza attraverso un decreto, la cui bozza è stata già esaminata da Open e attualmente è in fase di valutazione da parte di diversi enti, tra cui il Consiglio Universitario Nazionale (CUN), la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (CRUI), l’Agenzia Nazionale di Valutazione del Sistema Universitario e della Ricerca (ANVUR) e il Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU).
Il rapporto redatto dall’ANVUR ha evidenziato alcune criticità riguardanti le università telematiche, in particolare nel rapporto elevato tra studenti e docenti. Nel 2022, questo rapporto era arrivato a ben 384,8 studenti per ogni docente, un dato che risalta se confrontato con il rapporto di 28,5 registrato nelle università tradizionali. Questa disparità solleva preoccupazioni in merito alla qualità dell’insegnamento e alla capacità dei docenti di seguire adeguatamente gli studenti.
La bozza del decreto si propone di trovare un compromesso che riduca questo elevato rapporto tra studenti e docenti, puntando a garantire una didattica di qualità e una maggiore attenzione alle esigenze formative degli studenti.
Il decreto introduce anche una serie di norme che mirano a stabilire un limite massimo per le lezioni online, da applicare a tutte le università a partire dal prossimo anno accademico. In particolare, è previsto che le università tradizionali non possano superare il 20% di lezioni a distanza, con un obbligo di svolgere un numero adeguato di lezioni in presenza. Per le università telematiche, invece, almeno il 20% delle lezioni online dovrà avvenire in modalità sincrona, incentivando così l’interazione attiva tra studenti e docenti.
Un altro punto cruciale riguarda la valutazione degli studenti. Le nuove linee guida stabiliscono che gli esami devono necessariamente svolgersi in presenza, a meno che non ci siano giustificati motivi di salute o situazioni di emergenza. Inoltre, è previsto un controllo di qualità sui materiali didattici e sulle modalità di esame. L’ANVUR sarà incaricata di verificare la conformità delle sedi d’esame, assicurando che gli standard di qualità siano rispettati.
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