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Referendum Cittadinanza, oltre mezzo milione di firme: un cambiamento atteso

Referendum Cittadinanza: il Referendum Cittadinanza, promosso da Riccardo Magi di +Europa, ha raggiunto in questi giorni le 500.000 firme necessarie per lo step successivo. Questo importante referendum popolare propone una significativa modifica alla legge sulla cittadinanza italiana, lo scopo è infatti ridurre il periodo di residenza legale necessario per poterla richiedere, dai dieci ai cinque anni.

Gli obiettivi del Referendum

Ciò che propone il quesito referendario è la revisione dell’articolo 9 della legge sulla cittadinanza, precisamente la numero 91 del 1992, che attualmente è basata sul principio dello ius sanguinis: il diritto di sangue, che stabilisce il conferimento automatico della cittadinanza a chi nasce dai genitori italiani. Per gli stranieri nati in Italia però, le regole sono decisamente più complesse: è previsto infatti che possano diventare ufficialmente cittadini italiani se risiedono legalmente nel Paese fino al raggiungimento della maggiore età e dichiarino la loro effettiva volontà di acquisire la cittadinanza entro un anno dal compimento dei 18anni.

Quello che si propone di fare questo referendum è quindi semplificare il processo prima descritto, permettendo a chi ha risieduto in Italia per almeno cinque anni di richiedere la cittadinanza. Una volta ottenuta quest’ultima sarà automaticamente trasmetta ai figli minorenni.

Cosa dice il testo del quesito

Il quesito referendario che verrà presentato agli elettori è il seguente:

“Volete voi abrogare l’art. 9, comma 1, lettera b), limitatamente alle parole “adottato da cittadino italiano” e “successivamente alla adozione”; nonché la lettera f), recante la seguente disposizione: “f) allo straniero che risiede legalmente da almeno dieci anni nel territorio della Repubblica.”, della legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza?”

Questo è il testo su cui i cittadini dovranno esprimere il loro consenso o dissenso sulla modifica della proposta, nel caso in cui verrà effettivamente approvato dalla Corte Costituzionale. La strada del referendum infatti non si è ancora conclusa, l’ammissibilità verrà valutata a febbraio e se la Corte darà il via libera il voto avverrà, probabilmente, nella primavera del 2025.

Le differenze con lo Ius soli

Un altro aspetto importante da sottolineare è la distinzione tra questa proposta di referendum e le altre forme di acquisizione della cittadinanza, come ad esempio lo ius soli e lo ius scholae. Il primo si applica per chi nasce in Italia e riguarda circa 500mila persone ogni anno, mentre il secondo riguarda solo coloro che completano un ciclo di studi di cinque anni in Italia ( circa 135mila persona annualmente). La proposta di +Europa si focalizza invece, principalmente, su coloro che risiedono legalmente in Italia da almeno cinque anni, raggiungendo 2,5 milioni di persone.

I requisiti per la cittadinanza

Il referendum propone quindi di ridurre il termine necessario di residenza a cinque anni, gli altri requisiti invece rimarrebbero invariati. I requisiti necessari, oltre il termine di residenza, sono:

  • la conoscenza della lingua italiana
  • il possesso di un reddito sufficiente
  • l’assenza di precedenti penali
  • il rispetto degli obblighi fiscali
  • l’assenza di cause ostative legate alla sicurezza della Repubblica

Un’opportunità significativa

Nella prospettiva europea l’Italia si allinierebbe con le normative di altri paesi europei, come ad esempio la Germina che ha approvato una legge che prevede proprio un termine di cinque anni di residenza per l’ottenimento della cittadinanza. Ovviamente l’allineamento con gli altri paesi faciliterebbe l’integrazione degli stranieri nel tessuto sociale italiano, ma risponderebbe anche ad esigenze demografiche e lavorative.

In conclusione questa proposta rappresenta un’opportunità significativa per rivedere le normative italiane in merito alla cittadinanza, rendendole inclusive e moderne. L’impatto di questa scelta raggiungerebbe milioni di persone, contribuendo alla coesione e all’integrità del Paese.

Sarà possibile firmare il referendum, sia online che nei banchetti organizzati, fino al 30 settembre 2024, termine previsto dalla legge per poter indire qualsiasi referendum.

Elisa Caruso

Studentessa di Giurisprudenza appassionata di giornalismo scrive per LiveUnict. I suoi interessi spaziano dalla letteratura all'arte fino alle battaglie sociali e all'attivismo. Collabora con la redazione live Unict dall'ottobre 2023.

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Elisa Caruso

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