Si chiama #finiscequi ed è una campagna avviata dall’Università di Trento nel 2022 per prendere posizione e contrastare le discriminazioni e il sessismo negli atenei italiani. Sono, infatti, quasi all’ordine del giorno casi in cui vengono pronunciate frasi sessiste anche da chi dovrebbe portare il buon esempio come i docenti, nel corso degli esami. Frasi del tipo “Mi ha detto che ho superato l’esame perché sono carina” o “Ha detto che sono un ottimo ingegnere per essere donna” sono ciò che la campagna cerca di combattere ma non solo. L’ iniziativa mira a contrastare anche discriminazioni di natura etnica, di orientamento sessuale, disabilità, età e religione.
Attualmente, gli atenei coinvolti dalla campagna che ha avuto l’Università di Trento a fare da apripista, sono quello di Roma, Genova e Brescia. Negli spazi degli atenei verranno allestiti e diffusi dei messaggi con delle frasi che invitano a far riflettere, rilevando la natura discriminatoria o offensiva che contengono, frasi che, con una lettura superficiale, possono anche apparire inoffensive ma, contestualizzate, mettono in luce un atteggiamento né inclusivo né rispettoso.
Secondo l’ultimo report, infatti, uno studente su tre ha sentito parlare di casi di molestie o violenze nel proprio ateneo. Ma il dato più scoraggiante è che i principali responsabili di comportamenti discriminatori e offensivi sono i docenti, protagonisti spesso di battute inappropriate e abusi. Gli studenti li considerano come i soggetti più pericolosi.
Sono ancora pochi gli atenei che hanno aderito a questa campagna di sensibilizzazione. L’ Università di Catania manca ancora all’appello e l’auspicio è che l’adesione arrivi al più presto. Negli anni, anche recenti, sono stati numerosi i casi di discriminazione e sessismo nei confronti di studentesse e studenti dell’ateneo del capoluogo etneo.
Si ricorda che, in caso di molestie sessuali, mobbing e altre gravi forme di discriminazione ci si può rivolgere alla Consigliera di Fiducia, la figura incaricata esterna all’Ateneo e super partes, prevista dal Codice etico e di comportamento (art. 53) dell’Università di Catania che “promuove e garantisce la tutela del benessere lavorativo, della salute e delle pari opportunità delle persone appartenenti alla comunità universitaria, prevenendo e contrastando tutti i fenomeni di discriminazione, abusi e molestie sessuali e morali”. Possono rivolgersi alla Consigliera di fiducia studenti e studentesse, dottorandi e dottorande, ricercatori e ricercatrici, docenti e personale tecnico-amministrativo.
L’ azione della Consigliera di Fiducia avverrà nella massima riservatezza e unicamente su espresso consenso dell’interessato o dell’interessata, secondo le procedure previste dal Codice etico. L’ attività svolta dall’incaricata ha l’obiettivo di promuovere dei principi di parità e non discriminazione, alla costruzione e il mantenimento del benessere della comunità accademica e di un ambiente improntato al rispetto dell’eguaglianza, della libertà e della dignità della persona.
Per concordare un incontro si può inviare un’ email a consiglieradifiducia@unict.it.
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