Ancora oggi Catania si ritrova a fronteggiare le conseguenze delle recenti eruzioni dell’Etna e della caduta di cenere vulcanica, che ha ricoperto la città e reso impraticabili le strade. Nonostante i molteplici interventi di pulizia, alcune strade e i quartieri continuano a essere ricoperti da un manto sottile di cenere.
È sconfortante vedere come, nonostante gli sforzi dichiarati e i fondi spesi, Catania si ritrovi puntualmente invasa da una cenere nera, che mette a rischio la salute dei cittadini e paralizza la vita quotidiana. Questo problema non riguarda solo la città di Catania ma anche tutti i paesi limitrofi. Dove la cenere ancora presente in strada rappresenta non è solo un problema di pulizia, ma un riflesso di una gestione carente che non riesce a tutelare i cittadini né a preservare il decoro urbano.
Le eruzioni dell’Etna, pur essendo spettacolari, un vero e proprio richiamo per i turisti, rappresentano un serio pericolo per la nostra salute, specialmente quando le ceneri vulcaniche non vengono prontamente rimosse dalle strade più trafficate della città.
I dati raccolti da Arpa Sicilia durante una delle più recenti eruzioni, quella avvenuta il 15 agosto 2024, sono preoccupanti. i livelli di PM10 ( particelle inquinanti presenti nell’aria che respiriamo), registrati nella stazione di monitoraggio di Viale Vittorio Veneto, hanno superato di oltre tre volte i limiti consentiti.
Il comune di Catania in questa situazione critica avrebbe dovuto promuovere l’uso di mezzi leggeri e poco inquinanti, riducendo la velocità di tutti i veicoli per minimizzare il sollevamento delle polveri.
Il vento che la scorsa settimana ha colpito Catania, precisamente il 28 agosto 2024, è stato sufficiente a far impennare nuovamente i livelli di PM10, riportandoli ben oltre i limiti stabiliti dalla legge. Questo è avvenuto perché la cenere, ancora presente in varie zone della città, è stata sollevata e dispersa nell’aria.
Con questo episodio, siamo giunti al quarantesimo superamento dei livelli di PM10 consentiti nel corso dell’anno, mentre la normativa ne permette al massimo 35. È evidente come basti un minimo di venticello per far abbassare drasticamente la qualità dell’aria che respiriamo, rendendola così nociva per tutti i cittadini.
La situazione attuale non lascia scelta: è il momento di agire con fermezza e senza più indugi. Basta con le mezze misure e le promesse vuote. Se si iniziasse subito a promuovere seriamente l’uso di veicoli elettrici e a investire nell’espansione del verde urbano, in breve tempo si potrebbe migliorare la qualità dell’aria in città.
Il biossido d’azoto, un altro gas nocivo per la salute umana, sta mostrando una lieve diminuzione in Viale Vittorio Veneto. La concentrazione media annuale di questo gas è attualmente di 41 µg/m³, appena sopra il limite legale fissato a 40 µg/m³. È un miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando la media era di 44 µg/m³. Tuttavia secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), il livello sicuro di esposizione media annua al biossido d’azoto dovrebbe essere di soli 10 µg/m³. Questo significa che, sebbene ci siano stati dei piccoli progressi, l’aria che respiriamo è ancora ben lontana dall’essere sicura per la nostra salute.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha rivisto le sue linee guida, stabilendo nuovi standard per la qualità dell’aria necessari a tutelare la salute umana. Questi parametri rappresentano un riferimento fondamentale per valutare l’esposizione della popolazione a concentrazioni di inquinanti che possono essere pericolosi per la salute.
DI seguito una piccola guida per poter leggere in autonomia le tabelle Arpa Sicilia:
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