Attualità In Copertina

Morti sul lavoro, 45 nel primo mese del 2024: la situazione in Sicilia

morti sul lavoro
Morti sul lavoro: reso noto il report Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega sulle morti bianche di gennaio 2024.

Morti sul lavoro: l’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega ha reso noto il bilancio delle morti sul lavoro per il primo mese dell’anno 2024. Il report registra un aumento di 2 vittime rispetto allo scorso anno e divide in 4 zone (rossa, arancione, gialla e bianca) le regioni in base al rischio di morte durante l’attività di lavoro. Il settore più colpito per quanto riguarda le cosiddette morti bianche è sempre quello delle costruzioni.

Ecco, nel dettaglio, il contenuto del report e qual è la situazione in Sicilia e provincia per provincia.

Morti sul lavoro: in che zona è la Sicilia

In zona rossa si piazzano le regioni con un’incidenza superiore a +25% (pari a 1,4 morti sul lavoro ogni milione di lavoratori) rispetto alla media nazionale. Nel mese di gennaio del 2024, occupano questa zona Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Marche, Umbria, Abruzzo e Calabria.

Advertisements

Sfrutta i vantaggi di TEMU destinati agli studenti universitari per ottenere un pacchetto buono di 💰100€. Clicca sul link o cerca ⭐️ apd39549 sull'App Temu!

Ed ecco che nella zona arancione figura la Sicilia, insieme a Sardegna, Lazio, Piemonte e Liguria. Nell’Isola, il primo mese dell’anno ha registrato 2 morti. L’ incidenza è di 1,5 infortuni mortali per ogni milione di abitanti, stando a quanto riportano i dati registrati da INAIL.

Le 2 vittime registrate in Sicilia sono avvenute entrambe a Palermo, che nella Graduatoria in base all’indice di incidenza si piazza in nona posizione, con un Indice di incidenza sugli occupati di 6,2.

Al momento, dunque, non si registrano vittime nel resto delle province della Sicilia, che nella graduatoria in base
all’indice di incidenza occupa la dodicesima posizione.

Morti sul lavoro: la zona gialla e la zona bianca

Andando ad analizzare le altre zone, invece, si colorano di giallo Lombardia e Campania mentre di bianco  Veneto, Basilicata, Emilia-Romagna, Molise, Puglia e Toscana. Tuttavia, nonostante il piazzamento in zona gialla, la Lombardia detiene la maglia nera per il maggior numero di vittime a gennaio, ovvero 6.

I settori più colpiti e le fasce di età

Come già anticipato, dai dati riportati nel report dell’Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega, il settore più colpito resta sempre quello delle costruzioni. Nel mese di gennaio, infatti, si contano 5 morti. Seguono il settore dei servizi di alloggio e ristorazione con 4 e quello dei trasporti e magazzinaggio e da attività manifatturiere con 3.

La fascia d’età numericamente più colpita dagli infortuni mortali sul lavoro è quella tra i 45 e i 54 anni (16 su un totale di 33).

Dati allarmanti per gli stranieri

Secondo quanto registrato dall’osservatorio, gli stranieri risultano essere la categoria con più vittime, (8 su 33). Il dato è allarmante ed è pari ad un rischio di morte che risulta essere quasi triplo rispetto agli italiani.

Gli stranieri registrano 3,4 morti ogni milione di occupati, contro l’1,2 degli italiani che perdono la vita durante il lavoro.


Concorsi Agenzia delle Entrate: in arrivo 4113 nuovi posti

 

 

 

A proposito dell'autore

Dario Cosimo Longo

Dario Cosimo Longo nasce a Catania il 6 febbraio 1995. È Laureato in Scienze e Lingue per la Comunicazione e laureando in Comunicazione della Cultura e dello Spettacolo. Collabora con la testata LiveUnict da maggio 2022 e da aprile 2023 è coordinatore di redazione. È stato stagista presso la web TV d'Ateneo Zammù TV, tutor didattico per diversamente abili e con DSA con il CInAP ed educatore durante il Servizio Civile 2021/2022. Oltre a coordinare la redazione, attualmente ricopre l'incarico di hotel receptionist in una struttura nel centro storico di Catania. È tra gli autori di un ebook sul quartiere Antico Corso di Catania e nutre un grande interesse per la scrittura. Appassionato di sport, musica, mobilità, beni culturali e turismo, punta ad un futuro nel mondo della comunicazione e del turismo, ma con una porta aperta anche all'istruzione.

📧 d.longo@liveunict.com