Negato lo stato di emergenza in Sicilia per gli incendi che hanno interessato l'Isola durante i mesi estivi. Circa 150 milioni di danni.
La Regione Siciliana contesta la decisione della Protezione Civile che ha negato lo stato di emergenza nazionale in Sicilia dopo gli incendi della scorsa estate. Ma la Protezione Civile regionale ha un quadro preciso di quanto sono costati (o costeranno) gli incendi che fra luglio, agosto e ottobre. E il conto è davvero salatissimo: almeno 150 milioni. Inoltre, per ristorare cittadini e imprenditori piegati dalle fiamme c’è poco nella Finanziaria.
A contestare la decisione è Salvatore Cocina, capo della Protezione civile regionale: “non condividiamo e troviamo ingiustificato il rigetto della richiesta dello stato di emergenza per gli incendi che dal 23 luglio hanno colpito la nostra Isola.”
A rispondere con una nota è il capo della Protezione civile nazionale, Fabrizio Curcio: “sulla base della documentazione fornita e degli esiti dei sopralluoghi tecnici, pur riscontrando numerose situazioni di disagio, prevalentemente temporanee, e di puntuali danneggiamenti, si è valutato che gli eventi non siano tali da giustificare l’adozione di misure che trascendono le capacità operative e finanziarie degli enti competenti in via ordinaria.”
Il rigetto della proposta appare intempestivo, in quanto la prima richiesta della Regione è del 28 luglio, il giorno dopo la fine degli incendi. Cocina non si ferma e ribadisce che continuerà a contestare tecnicamente questa valutazione, richiedendone la rivalutazione. Specificando che la regione, così come in passato, farà sempre la sua parte per i contributi economici ai cittadini danneggiati.
Nello Musumeci ha convocato per mercoledì 9 Gennaio a Roma i direttori dei dipartimenti della Protezione civile nazionale e regionale per un riesame della pratica relativa agli incendi estivi in Sicilia, nel tentativo di trovare una possibile soluzione. Musumeci specifica che per le altre calamità che hanno interessato l’isola, solo nel 2023, sono state destinate da Roma risorse per circa 94 milioni di euro.
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