Al Catania Film Fest 2023 il regista Andrea Zuliani, con la proiezione di "Le Ragazze Non Piangono", sua opera prima che ha affascinato il pubblico presente in sala al Centro Culturale Zō, location che ospita l'evento. Il regista è intervenuto ai microfoni di LiveUnict.
Il Catania Film Fest 2023, si sta per avviare alla conclusione della sua 12esima edizione. Un programma, partito dalla preview del cinema King, per poi trasferirsi al Centro Culturale Zō, che ha visto un via vai di tantissimi ospiti e che detiene un ruolo di importante vetrina per il cinema indipendente europeo e del mediterraneo.
Tra le varie proposte di opere prime e seconde, film e cortometraggi indipendenti italiani, il pomeriggio di venerdì 17 novembre ha visto l’incontro con il regista Andrea Zuliani e la proiezione del film, sua opera prima, “Le Ragazze Non Piangono”. LiveUnict ha intercettato il registra ai propri microfoni per parlare della genesi che ha portato alla realizzazione di questo lavoro e di alcune curiosità e scelte che sono state fatte.
Andrea Zuliani ha grande esperienza di cinema e nei cortometraggi. Finalmente è arrivata questa opera prima, caratterizzata da una sensibilità narrativa ed emotiva straordinaria. Ed è quello che rispecchiano pienamente le 2 protagoniste, Ele, interpretata da Emma Benini, e Mia, interpretata da Anastasia Doaga. La genesi del film ha una storia un po’ lunga che parte 10 anni fa, con la collaborazione di Andrea Zuliani e Francesca Scanu. “Non ne potevamo più di tutti quei film ambientati negli appartamenti — ha dichiarato Andrea —, ci sembrava molto claustrofobico. Noi avevamo voglia di road movie e racconti di formazione, quindi anche storie di ragazzi, ma in Italia le storie giravano sempre attorno alle solite cose. È stata una reazione a quello che non ci piaceva di quel periodo”. “Le Ragazze Non Piangono” è, infatti, una storia la cui trama gira intorno ad un camper, del padre defunto di Ele, a cui quest’ultima tiene moltissimo. Il mezzo ha, tuttavia, bisogno di essere rimesso a nuovo e questo è il grande desiderio di Ele, ma la madre è più verso la scelta della rottamazione. Dall’altra parte, c’è Mia, una ragazza rumena, da una famiglia disfunzionale, con un padre alcolizzato e una sorella più piccola da mantenere.
Il vero svolgimento della trama parte dopo un litigio di Ele con la madre. In preda alla rabbia, la ragazza decide di intraprendere un lungo viaggio con quel camper malconcio ma il cui valore affettivo è immenso. La destinazione, partendo dalla Basilicata, è il Trentino, dove risiede Lele, grande amico del padre di Ele, per far riparare il veicolo. Ma un imprevisto cambia i piani di Ele che trova Mia nascosta nel mezzo.
Le 2 ragazze si apprestano, dunque, a vivere delle avventure più grandi rispetto a quello che le loro vite prevedevano per loro, entrambe, nel corso di questo viaggio, con degli obiettivi e con un segreto, quello di Mia, che farà affrontare una situazione di pericolo.
È un vero e proprio viaggio di formazione, che vedrà l’evolversi del rapporto tra le 2 ragazze che si fortificherà sempre di più e che le renderà in grado di affrontare i problemi e gli ostacoli che incontreranno in questo lungo itinerario.
È venuto quasi spontaneo domandare ad Andrea Zuliani se c’è stato un reference, un’ispirazione, un modello che ha portato alla realizzazione di questo film. Si tratta di un altro road movie, “Thelma e Louise”, sempre con 2 ragazze protagoniste che decidono di partire per una vacanza che si trasformerà nella loro più grande ma anche tragica avventura della loro esistenza. E non solo. A questo si aggiungono anche “Little Miss Sunshine” e “American Honey”.
Una storia ricca di vibes anni 90, che rispecchia quella generazione. Significativa la scelta del regista di far letteralmente liberare dai cellulari le 2 protagoniste, con l’aggiunta della presenza di camper, autoradio e cabina telefonica. “L’ idea era di raccontare una storia fuori dal tempo — ha spiegato Zuliani—, loro hanno i cellulari ma li perdono subito. Volevamo togliere a loro le possibilità tecnologiche e fare in modo che il loro perdersi sia fisico e interiore. Allo stesso tempo, volevamo che anche lo spettatore perdesse le coordinate geografiche, infatti le scene sono state girate in diverse regioni”. Obiettivo centrato in pieno e, durante la visione del film, lo spettatore accusa sul serio questa sensazione di smarrimento, enfatizzata dall’utilizzo della cartina geografica delle protagoniste che fanno fatica ad individuare il punto in cui si trovano.
“Nothing’s Gonna Hurt You Baby“, dei Cigarettes After Sex, è la colonna sonora scelta da Andrea Zuliani per il film, che accompagna una delle scene più toccanti, nonché quella raffigurata anche nella locandina. Andrea ha raccontato il perché della scelta di questa canzone. “Loro li adoro e mentre scrivevamo il film ho sempre pensato che quel pezzo sarebbe stato perfetto per quella scena, tant’è che quando l’abbiamo girata avevamo le casse e abbiamo sparato a tutto volume il pezzo. Pensavamo non fosse facile da ottenere e loro sono stati molto disponibili. Sono anche appassionati del cinema italiano e quindi ci hanno dato il permesso di utilizzarla”.
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