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Midollo Osseo, Responsabile ADMO Catania: “Necessari più donatori per salvare vite”

donazione
Il trapianto di Midollo Osseo e di Cellule Staminali Emopoietiche rappresenta in molti casi l’unica efficace strategia terapeutica per chi è affetto da alcune gravi patologie. Ma trovare donatori compatibili per chi è in attesa di un trapianto risulta tutt’altro che semplice. Francesca Vinci, Responsabile della sezione Catania e Vice Presidente ADMO Sicilia, ha fornito ai microfoni di LiveUnict chiarimenti sulla donazione, gesto volontario, anonimo e gratuito.

Nel corso della propria vita, è possibile compiere atti in grado di modificare radicalmente o salvaguardare quella altrui. Così, il donatore di Midollo Osseo offre volontariamente una concreta possibilità di guarigione ad un ricevente che con ogni probabilità non conosce né conoscerà mai, e che potrebbe abitare persino in un altro continente.

In Italia in quanti si mostrano disponibili a compiere questo gesto, volontario, anonimo e gratuito? E quanto si sa a riguardo? A fornire alcuni chiarimenti ai microfoni di LiveUnict è Francesca Vinci, Vice Presidente ADMO (Associazione Donatori Midollo Osseo) Sicilia e Responsabile della sezione Catania.

 Iscritti in crescita, e a Catania?

La possibilità di vaccinazione e l’accantonamento delle restrizioni spingono a credere che si possa ormai trattare della pandemia al passato. In realtà questa ha nettamente modificato numeri in disparati ambiti ed ancora oggi si fa i conti con le conseguenze dirette della diffusione del Coronavirus.

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Nel 2020, mentre si assisteva inermi all’aumento esponenziale dei contagi, si constatava il crollo del numero di nuove iscrizioni al Registro nazionale dei Donatori di Midollo Osseo. Quest’anno, invece, anche su questo fronte si può tornare a pronunciare con voce più convinta il termine “ripresa”.

Il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 agosto 2022 ha segnato il 15% di potenziali donatori in più rispetto agli stessi mesi del 2021 e il 29% in più rispetto al medesimo periodo del 2020.

Esser fiduciosi di fronte ad una tale progressiva crescita si può e si deve ma senza dimenticare che non si è ancora tornati ai livelli raggiunti prima dell’avvento del Covid-19. Basti pensare che, in Italia, nel corso dei primi otto mesi del 2019 era stata quasi raggiunta la soglia dei 26.000 nuovi reclutati, mentre 17.753 sono stati quelli contati tre anni dopo, nello stesso arco temporale.

Resta da chiedersi se i dati registrati a livello locale siano in linea con quelli nazionali. Anche a Catania i cittadini tornano ad avvicinarsi alla pratica della donazione?

“Sì, posso confermare che una leggera crescita l’abbiamo avuta esordisce Francesca Vinci . Noi come Associazione ADMO sezione Catania cerchiamo di mettercela tutta per aumentare il numero dei potenziali donatori di Midollo Osseo. La settimana dal 26 al 30 settembre abbiamo aderito all’evento ‘Match it now!’ 2022, organizzato da AFI con la collaborazione del registro IDMDR e il Centro Nazionale Trapianti.

In questa settimana, con la disponibilità dei poli di reclutamento, siamo riusciti a tipizzare circa 35 ragazzi, più 20 iscrizioni online“.

L’importanza del trapianto

Il Midollo Osseo è un tessuto semiliquido situato negli spazi interni delle ossa del corpo (soprattutto quelle piatte) che contiene al suo interno le Cellule Staminali Emopoietiche, da cui hanno origine tutte le cellule del sangue e del sistema immunitario: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine.

Donare Midollo Osseo e Cellule Staminali Emopoietiche risulta fondamentale perché il trapianto rappresenta una delle opzioni terapeutiche più utili, a volte l’unica efficace contro determinate malattie. Chi si può aiutare, in particolare?

“Il trapianto rende possibile la guarigione di gravi malattie del sangue chiarisce l’intervistata , quali Leucemie, Linfomi, Mieloma, Talassemia, Malattie autoimmune e alcuni Tumori Solidi“.

Reclutare più potenziali donatori: perché?

Condizione imprescindibile per il buon esito di un trapianto è la compatibilità tissutale. Ma soltanto una persona ogni 100.000 (tra individui non consanguinei) è compatibile con chi è in attesa di una nuova speranza di vita: è quanto riferisce, anche tramite il proprio sito ufficiale, l’Associazione Donatori Midollo Osseo. Una constatazione, questa dell’estrema rarità della compatibilità, che da sola basta per affermare che l’Italia ha bisogno di più donatori, indicati dalla Vice Presidente ADMO Sicilia comeuna risorsa necessaria per salvare una vita“.

Abbiano molta difficoltà nel reperire soggetti con caratteristiche genetiche simili precisa la Responsabile della sezione di Catania dell’ADMO , per questo è di vitale importanza reclutare quanti più potenziali donatori

Il donatore ideale –  spiega ancora Francesca Vinci  sarebbe un fratello HLA identico (35% tra fratelli), in mancanza si cerca un donatore estraneo con caratteristiche immunogenetiche tali da permettere un TMO (Trapianto di Midollo Osseo) con elevate probabilità di successo”.

Far crescere il numero di candidati significa, dunque, aumentare le probabilità di trovare donatori compatibili per più persone che necessitano di un trapianto.

 Donazione pericolosa?

Le restrizioni anti-Covid e l’annullamento di manifestazioni ed eventi, certo, hanno recentemente inciso non poco sul basso tasso di potenziali donatori tipizzati. Ma al di là di questi ostacoli temporanei, permane nel tempo un fattore determinante e ancora ben radicato: tra il singolo e l’atto di donazione non si pongono soltanto ulteriori necessarie fasi (per esempio il colloquio con un medico e l’analisi di un campione di sangue o saliva) ma spesso soprattutto preoccupazioni legate al prelievo. O all’idea che di questo si ha.

“Le motivazioni dietro il ‘no’ alla donazione sono –  racconta Francesca Vinci  la paura e la mancanza di una corretta informazione. Molti pensano che il Midollo Osseo sia il Midollo Spinale e che possono avere gravi conseguenze di immobilità; altri hanno paura dell’anestesia. Tutto questo rientra nella normalità di ogni individuo”.

A tal proposito, occorrerà procedere con alcune precisazioni. In primo luogo serve sapere che soltanto nel caso di accertata compatibilità con un potenziale ricevente la persona iscritta al Registro dei donatori verrà contattata e chiamata alla donazione, a cui si procederà dopo una serie di ulteriori esami (a carico del Sistema Sanitario Nazionale, dunque gratuiti).

Più in generale esistono, due differenti modalità di raccolta di Cellule Staminali Emopoietiche:

  1. tramite prelievo da sangue periferico, dal braccio: il primo passo è la somministrazione (nei giorni precedenti il prelievo e mediante iniezioni sottocutanee) di un agente mobilizzante‚ (G-CSF), ovvero di un farmaco “che ha la proprietà di aumentare il numero delle cellule staminali e di facilitarne il passaggio dalle ossa al sangue”. Il prelievo di Cellule Staminali Emopoietiche avviene, poi, mediante la procedura di aferesi. Come riportato dal sito ufficiale dell’ADMO, si tratta del metodo impiegato in 8 donazione su 10.
  2. tramite prelievo dal Midollo Osseo: modalità più “antica”, consiste nel prelievo del Midollo dalle ossa del bacino ed ha una durata media di circa 45 minuti. In questo caso l’intervento avviene in anestesia generale o epidurale, per far sì che non risulti doloroso. Si esplicita anche che il Midollo Osseo donato si ricostituisce spontaneamente in 7-10 giorni.

La scelta definitiva della modalità viene valutata dal medico del Centro Donatori e dipende dalle indicazioni del trapiantologo in merito alle necessità del paziente e alla disponibilità e all’idoneità del donatore.

Sul sito ADMO si precisa inoltre che, nel caso di seconda modalità di prelievo, i donatori verranno informati sugli eventuali rischi minimi legati all’anestesia e si indicano anche gli eventuali disturbi che possono subentrare durante la fase di somministrazione di G-CSF (per esempio febbricola o senso di stanchezza) o durante l’aferesi. Qualsiasi sia la modalità di prelievo adottata, verrà preceduta da esami accurati. In sintesi c’è davvero da preoccuparsi?

A chi teme direi di stare sereni – rassicura la Responsabile perché non ci sono rischi gravi. Dopo la donazione, il medico del Centro Donatori segue il donatore con controlli periodici stabiliti dalla Legge. E sono proprio questi controlli che, nel tempo, hanno potuto verificare la sicurezza della donazione”.

Chi può donare?

Molti possono donatori, ma non tutti. Come ricordato dall’intervistata, tre sono i requisiti da accertare prima di candidarsi. Sarà necessario:

  1. avere un’età compresa tra i 18 e i 35 anni;
  2. avere un peso corporeo non inferiore ai 50 chili;
  3. godere di buona salute.

Si mira certamente a salvaguardare tanto la salute del donatore quanto quella del ricevente: per tale ragione non può divenire donatore chi è affetto da determinate patologie, anch’esse precisate anche da ADMO.

La Legge prevede che le donatrici incinte, durante una gravidanza e fino ai sei mesi successivi al parto (o, comunque, in coincidenza con l’allattamento), siano sospese dal Registro.

A chi, al contrario, risulta idoneo alla donazione viene riservato un messaggio ben preciso.

“Il donatore di Midollo Osseo – conclude la Responsabile della sezione Catania di ADMO è uno dei pochi donatori che, una volta chiamato a rispondere della propria disponibilità, ha la consapevolezza di potere contribuire al tentativo di salvare la vita di un individuo. Spesso quella di un bambino“.

Per conoscere tutti i passaggi che gli interessati dovranno seguire ed ottenere altre importanti informazioni, si rimanda al sito ADMO e al sito IBMDR . L’iscrizione è possibile accedendo al sito www.donatoriadmo.org.

A proposito dell'autore

Marzia Gazzo

Marzia Gazzo nasce a Catania il 6 giugno 1998. Laureata in Lettere Moderne, collabora con la testata LiveUnict da maggio 2018. Da dicembre 2020 è coordinatrice della redazione. Ama leggere belle parole, ascoltare voci, raccontare storie.