Le elezioni del 25 settembre sono alle porte e uno dei temi più attenzionati dagli elettori è quello del lavoro. Di seguito, i programmi dei singoli partiti su questo argomento.
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Il tema del lavoro, specialmente per i più giovani, è uno dei più scottanti in vista delle elezioni politiche del 25 settembre. Infatti, dal punto di vista lavorativo, l’Italia presenta dati allarmanti, con un tasso di disoccupazione al 9,5 % che la colloca al terzo posto tra i paesi dell’Unione Europea dietro a Spagna (14,8 %) e Grecia (14,7 %). Un Paese, l’Italia, che nella prima parte del 2022 aveva avuto un leggero miglioramento, facendo scalare il tasso all’8,8 % ma che ora deve fare i conti con percentuali preoccupanti.
Sono molteplici le proposte dei singoli partiti per poter reagire a questa attuale situazione che non promette nulla di buono: salario minimo, lotta al precariato, incentivazione dello smart working sono solo alcuni dei macro-temi presenti nei programmi dei partiti concorrenti per le elezioni politiche 2022. Di seguito, tutte le informazioni dettagliate, partito per partito.
Giovani, salario minino, flessibilità, produttività. Queste alcune delle parole chiave presenti nella sezione “lavoro” del programma di Azione e Italia Viva capitanati da Carlo Calenda. La situazione attuale vede altissimi costi lavorativi, produttività bassa e spazi estremamente ristretti per i giovani. E le imprese si dividono tra chi opera in modo regolare ed è sovraccaricato di costi, oneri e procedure molto pesanti, e chi riesce a collocarsi ai confini della legalità riuscendo a violare ogni regola.
Ecco, nel dettaglio, alcune delle proposte dello schieramento di Calenda:
La coalizione di centro-destra, principalmente formata da Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia e da alcuni partiti di centro, propone un programma univoco, che non entra molto nel dettaglio, per quanto riguarda il tema lavoro, articolato in 15 punti. Tra i punti salienti, tagli del cuneo fiscale, della defiscalizzazione del welfare aziendale, maggiori tutele per i lavoratori autonomi e i liberi professionisti e dell’estensione della possibilità di utilizzo dei voucher lavoro. Tuttavia, non sono ancore note ulteriori informazioni su come saranno coperti tali tagli e sul funzionamento del voucher.
E ancora, si punta a contrastare il lavoro irregolare e a rafforzare i meccanismi di decontribuzione per il lavoro femminile, gli under 35, i disabili e le assunzioni delle zone svantaggiate.
Nonostante il programma univoco, per lo più presentato in linee generali, ogni partito presenta le proprie particolarità più nel dettaglio.
Anche nel programma della Lega, guidata da Matteo Salvini, è possibile individuare un punto sull’introduzione del salario minimo e sul contrasto del cosiddetto lavoro sommerso. Per quest’ultimo, si propone l’introduzione del reato di sfruttamento per chi utilizza lavoratori in nero. Altro punto saliente è l’estensione dell’età anagrafica del contratto di apprendistato fino a 35 anni e una tassazione Irpef fissa al 5% per i primi tre anni di assunzione a tempo indeterminato. Tuttavia, anche in questo caso non pervenute informazioni su come saranno coperti i tagli ai costi per i lavoratori e le imprese.
Altro macro-tema è rappresentato dal reddito di cittadinanza, un sussidio che secondo la Lega deve essere ripensato. Secondo il programma della lega, la misura deve tenere conto del quoziente familiare e diventare un vero e proprio ammortizzatore sociale. Deve essere, quindi, una sorta di percorso in cui saranno previsti tirocini e formazione, al fine di ottenere un’attività lavorativa.
“Più assumi, meno paghi”: è questo lo slogan su cui si fonda la parte di programma dedicata al lavoro del partito di Giorgia Meloni. Ridurre le tasse sul lavoro attraverso il taglio strutturale del cuneo fiscale e contributivo, a vantaggio di lavoratori e imprese è, dunque, un punto chiave del programma. L’obiettivo è sostenere chi fa impresa e crea ricchezza e posti di lavoro in Italia.
Particolare attenzione è rivolta ai giovani, promuovendo la formazione e l’inserimento nel mondo del lavoro: rilanciare, con adeguate tutele, gli strumenti del contratto di apprendistato e dei tirocini.
Per “Fratelli d’Italia”, il reddito di cittadinanza non va ripensato, va abolito a favore di un nuovo strumento che tuteli i soggetti privi di reddito, effettivamente fragili e impossibilitati a lavorare, mentre chi è in grado di lavorare avrà a disposizione percorsi di formazione e potenziamento delle politiche attive del lavoro. Ancora non definiti i costi di queste misure.
Taglio dei costi per aziende e lavoratori, introduzione di un salario minimo e redditi di cittadinanza da riformare: sono i 3 punti chiave su cui si fonda il programma sul tema lavoro del partito di Silvio Berlusconi.
Un po’ sulla stessa scia di Fratelli d’Italia, Forza Italia punta a dare incentivi alle imprese per nuove assunzioni e defiscalizzazione/decontribuzione in caso di contratti a tempo indeterminato a giovani sotto i 40 anni.
Per i giovani che avranno a che fare con apprendistato e praticantato è previsto un salario minimo di 1000 euro, così come per i lavoratori con un contratto a tempo determinato.
Il tanto discusso reddito di cittadinanza, anche nel programma di Forza Italia, deve essere riformato. Tuttavia, il programma non offre delucidazioni ma si limita a descrivere la riforma del sussidio prevista come politica di sostegno all’occupazione e trasformazione in una misura di sussistenza specifica.
Il partito pentastellato, guidato da Giuseppe Conte, presenta nel suo programma diverse proposte. Non poteva naturalmente mancare una menzione al reddito di cittadinanza, misura di cui i 5 stelle sono stati pionieri. Di seguito, i punti salienti.
Il programma del PD si fonda su 3 pilastri: il secondo di questi è proprio sul tema lavoro, fondamentale per poter impostare l’Italia del futuro, almeno fino al 2027. Punto chiave del programma del partito capitanato da Enrico Letta è la riduzione dei divari, oltre al favorire l’inserimento nel lavoro di donne e giovani. Di seguito, alcuni dei punti più salienti.
Neopartito di Luigi Di Maio, Impegno Civico presenta un programma sintetico sul tema lavoro così come gli altri temi. Ecco quali sono i punti fondamentali.
Il partito di Emma Bonino, in alcuni punti sul tema lavoro, cerca di essere in linea con quelle che erano le proposte di Mario Draghi. Nel programma, la parte dedicata al lavoro occupa le prime pagine, con un macro-paragrafo il cui titolo è Formazione e lavoro. Ecco alcuni dei punti fondamentali.
“Da troppi anni in Italia il lavoro è offeso e maltrattato”. Recita così il primo rigo del paragrafo sul lavoro nel programma di Alleanza Verdi e Sinistra, guidato da Angelo Bonelli. Lavoro che deve essere il fulcro di tutte le scelte della politica, il punto verso cui tutto deve convergere.
Reddito degno e riduzione dell’orario di lavoro e superamento del modello sessista, sono alcuni dei punti fondamentali su cui si basa il programma. Ecco, più nel dettaglio, le proposte.
“Ricompensare e rispettare il lavoro”, questo il titolo del paragrafo sulla sezione lavoro del partito dell’ex sindaco di Napoli Luigi De Magistris. Ancora una volta, il salario minimo risulta essere uno dei punti di forza tra le proposte presenti. Ecco alcune delle proposte di Unione Popolare.
Aumento di stipendi e pensioni, piena occupazione, un futuro per giovani. Recita così il paragrafo della sezione lavoro di Italexit, guidato da Gianluigi Paragone. Molto chiari, dunque, i punti di forza del suo programma. Ecco alcune delle proposte.
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