L'ex Monastero dei Benedettini di Catania ha ospitato il concerto dei Fast Animals and Slow Kids che, lo scorso 18 luglio, hanno presentato l'album "È GIÀ DOMANI".

(Credit: Desiré Calanni Rindina)
Dopo Willie Peyote, è stato il turno dei Fast Animals and Slow Kids. Il 18 luglio 2022, la band di Perugia si è esibita presso l’ex Monastero dei Benedettini di Catania nell’ambito di Porte Aperte Unict, la rassegna di eventi culturali che l’Università di Catania organizza ogni anno insieme ai principali operatori culturali etnei.
A un anno di distanza dal loro ultimo live acustico a Catania, il gruppo è tornato con un concerto vecchio stile. Aperto dal classico urlo “Siamo i Fast Animals and Slow Kids e veniamo da Perugia”, l’appuntamento è stata l’occasione per la band di Aimone Romizi (voce, chitarra, percussioni), Alessio Mingoli (batteria, seconda voce), Jacopo Gigliotti (basso) e Alessandro Guercini (chitarre) per presentare dal vivo, oltre ai successi che hanno segnato i dieci anni di carriera della band, i brani dell’ultimo album “È GIÀ DOMANI”, prodotto dagli stessi FASK e da Matteo Cantaluppi e pubblicato da Woodworm in licenza esclusiva Believe Artist Services.
Per aprire il concerto, la band ha scelto il singolo “Vita Sperduta”, pubblicato lo scorso 11 marzo. Un brano volutamente scarno e semplice, ma che dà al gruppo la possibilità di cantare insieme al pubblico. Un modo, dopo la staticità imposta dal precedente tour acustico, per ritrovare forse, fin dai primissimi minuti, quella connessione intima che i FASK hanno sempre cercato di instaurare con i loro fan, durante i live. Sono seguiti, poi, altri brani dall’ultimo album: “Come un animale”, “Stupida Canzone”, “Lago ad alta quota”, “Cosa ci direbbe”.
Non mancano, naturalmente, i brani degli album precedenti che, da Cavalli in poi (uscito nel 2011), hanno segnato la carriera della band. È così il turno di pezzi come “Annabelle”, “Dritto al cuore”, “Come reagire al presente”, “Coperta” e “Forse non è la felicità” che, oltre a ritrovare i vecchi FASK, permettono al pubblico di percepire i cambiamenti, nella musica e nella scrittura, che la band ha attraversato dal 2011 a oggi. Tra i brani scelti per l’encore, ci sono poi “Animali notturni”, “Non potrei mai” e “A cosa ci serve”, durante la quale Aimone Romizi abbraccia simbolicamente tutte le persone in prima fila per abbracciare tutti i presenti.
(Foto di Desiré Calanni Rindina)
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