Durante la giornata di ieri, 23 maggio, si sono svolti in Sicilia gli eventi in commemorazione del trentennale della strage di Capaci, il terribile attentato mafioso che รจ costato la vita al giudice Giovanni Falcone, alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti di scorta Antonio Montinaro, Rocco Di Cillo e Vito Schifani.
A tal proposito, intervistato a una puntata dedicata del Tg2 Post, il presidente della Regione Nello Musumeci ha sottolineato come “dopo le stragi del ’92 la Sicilia รจ cambiata”. Il governatore ha infatti spiegato come sia “stato compreso che la lotta alla mafia non era piรน un problema solo degli uomini in divisa, a differenza degli anni ’70 e ’80, quando perfino alcuni prefetti negavano l’esistenza di Cosa Nostra”. Il presidente, perรฒ, mette in guardia evidenziando come “oggi anche la mafia รจ cambiata, non cerca i morti ma cerca alleati nelle istituzioni che invece devono essere impermeabili rispetto a questi tentativi”.
Il governatore spiega come vi sia “una certa antimafia che negli ultimi anni รจ diventata una industria fiorente”, sottolineando come abbia “paura di chi parla di antimafia mattina, mezzogiorno e sera: personaggi ambigui ed equivoci che spesso sono utili cerniere per rapporti proprio con ambienti mafiosi”. Per questo motivo, conclude, “l’Italia va servita nel silenzio del dovere”.