Giorno 17 aprile si festeggerà la Pasqua: ecco come si preparano i Comuni siciliani alle celebrazioni previste per la Settimana Santa.
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Con la fine dello stato di emergenza legato alla pandemia da Covid-19, dopo due anni, in occasione della Pasqua tornano Messe e processioni religiose anche in Sicilia. Di fatto, come preannunciato a fine marzo dalla Cei siciliana, dal prossimo 10 aprile potranno i riti religiosi.
Non tutti i Comuni, tuttavia, torneranno alle celebrazioni: in alcuni Centri dell’Isola i parroci sceglieranno ancora la cautela, non consentendo le processioni. Di seguito le diverse scelte nel dettaglio.
Nella città di Palermo sono state confermate le processioni:
Sul sito della Curia di Palermo si riferisce che “è possibile riprendere la pratica delle processioni” ma si richiama poi al buon senso dei vescovi per quanto riguarda le situazioni locali, con la possibilità di “adottare indicazioni particolari“.
“La cessazione dello stato di emergenza non coincide di fatto con un completo superamento della crisi pandemica – ha scritto l’Arcivescovo di Palermo – . La risalita dei contagi, soprattutto nella nostra Isola, ci obbliga a non abbassare la guardia e ad agire con estrema cautela e prudenza. Se i protocolli governativi non prevedono più le severe restrizioni dei mesi passati, questo non significa che possiamo imprudentemente ritornare alle abitudini di un tempo”.
A Trapani si terrà la processione dei Misteri del Venerdì Santo, realizzata dagli orefici, i pescatori, gli ortolani, i barbieri, i calzolai, i salinai e tutti i membri delle antiche corporazioni.
Ad ogni rappresentante dei 20 mestieri è affidata la cura di uno dei grandi gruppi scultorei da portare per le vie della città durante la processione del Venerdì Santo, che è una delle più importanti di tutta la Sicilia. In questa corteo, i partecipanti rivivono la passione con sofferenza, trasportando le statue per 20 ore. Il tutto è ritmato dalla musica della banda, una marcia cadenzata che stabilisce le “annacate”, ossia i passi dondolanti con cui i portatori avanzano sotto il peso dei simulacri.
La processione arriva in piazza verso la mezzanotte, per poi continuare la marcia fino all’alba e sino al pomeriggio del sabato, quando i Misteri vengono riportati alla chiesa del Purgatorio.
Il Mercoledì ci sarà uno degli eventi più attesi della Settimana Santa: a Caltanissetta di fatto avviene la processione della Reale Maestranza, in cui tutte le rappresentanze delle corporazioni cittadine sfilano in corteo accompagnate da una marcia funebre.
Dopo la cerimonia in cattedrale, la processione torna per le strade: se prima i partecipanti indossavano abiti, guanti e papillon neri, in segno di gioia ora i devoti indossano guanti e farfallino bianchi. La festa continua nel pomeriggio e la sera i ragazzi portano in processione le “Varicedde”, cioè piccoli simulacri che riproducono le statue dei Misteri che sfileranno il Giovedì Santo.
Anche la processione del Giovedì Santo di Marsala dovrebbe avvenire. Monsignor Domenico Mogavero, tuttavia, ha indicato nel decreto che le sequele devono essere autorizzate, di volta in volta, dal Vescovo su richiesta scritta del parroco che deve segnalare orario, modalità di organizzazione e itinerario.
A Marsala, dunque, si procede con cautela: bisognerà attendere l’ok prima di poter organizzare ogni singola processione.
A causa della nuova impennata dei contagi, a Modica il Vicariato ha optato per la sospensione delle processioni. Per quanto riguarda la Madonna “Vasa Vasa”, i tradizionali baci della Madonna al Figlio Risorto ci saranno ugualmente, ma osservando modalità che escludano assembramenti di fedeli.
Confermate, invece, le celebrazioni liturgiche della Settimana Santa e della Pasqua in ogni chiesa e parrocchia di Modica.
Sulla stessa linea Scicli, dove, per il terzo anno consecutivo, il Cristo Risorto non uscirà dal santuario di Santa Maria La Nova.
Si esplicita, ad ogni modo, che anche nei Comuni dove avverranno i riti e le processioni durante Settimana Santa, bisognerà rispettare le precauzioni anti-Covid. Solo così sarà possibile limitare i contagi che continuano ad esser registrati, nonostante la fine dello stato di emergenza.
Tra le disposizioni si indicano la sanificazione delle mani e l’uso della mascherina, soprattutto durante il rito della lavanda dei piedi. Il tutto preceduto da una raccomandazione.
“Si esortino i fedeli alla partecipazione in presenza alle celebrazioni liturgiche – si precisa – limitando la ripresa in streaming delle celebrazioni e l’uso dei social media per la partecipazione alle stesse”.
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