La Sicilia fa un passo in più verso la normalità: a breve, infatti, riapriranno gli stabilimenti balneari, grazie ad un'ordinanza apposita firmata dal governatore Musumeci. Ma i dubbi e le paure non mancano.
Ad un passo dal mese di maggio, le Regioni cominciano la propria corsa verso il ritorno alla vita normale. Lo fanno le regioni già gialle, le quali, gradualmente, vedranno aprire sempre più attività. Corrono anche le zone arancioni, tra cui la Sicilia: come spiegato dal governatore Nello Musumeci, “siamo in arancione sperando di poter guardare verso il giallo“.
Ed è per questo motivo che sull’Isola si pianifica il ritorno di determinate attività: tra di queste, la riapertura dei stabilimenti balneari già tra due settimane. Musumeci spiega infatti che “sto adottando un’ordinanza che prevede l’apertura degli stabilimenti balneari a metà del mese di maggio, ma sono molto perplesso”. Questo perché, continua, “se dovessimo ricadere nel vortice rischieremmo di fare come la Sardegna, che è passata da bianco a rosso”.
“Siamo stanchi davvero e non ce lo meritiamo“, ha affermato il presidente Musumeci, conscio della situazione della Regione, “però non dipende da noi ma dalla condotta individuale e collettiva di ciascuno. […] Tutto dipende esclusivamente dai cittadini, in base ai loro comportamenti si decide quale misura adottare”.
Un’ultima dichiarazione è stata fatta dal governatore a proposito dei vaccini: la Sicilia, infatti, inizialmente tra le Regioni “virtuose”, si trova ora molti passi indietro rispetto alle altre. Musumeci spiega che “AstraZeneca è il vaccino del quale disponiamo in maggiore quantità ma c’è questa diffidenza, a mio avviso immotivata”.
L’obiettivo, infatti, sarebbe quello di vedere tutti gli abitanti dell’Isola vaccinati, entro la fine dell’estate. A questo proposito, Musumeci afferma che “mi piacerebbe che si potessero vaccinare tutti entro 24h”. Ma, per fare ciò, “sono fondamentali due elementi, il terzo c’è già che è l’hub. Adesso serve il vaccino e chi si vuol sottoporre alla vaccinazione. Stiamo lavorando con 68 hub vaccinali, con i vaccini che arrivano ancora col contagocce”.
Di conseguenza, in conclusione, il presidente rivolge un appello: “i medici di medicina generale ci diano una mano di aiuto […], questo non è il momento di cercare cavilli, ma tutti dobbiamo stare in trincea: soprattutto chi indossa un camice bianco e ha consacrato un patto etico, deontologico e di onore”.
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