Il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe rileva nella settimana 24 febbraio-2 marzo 2021, rispetto alla precedente, un netto incremento dei nuovi casi.
I dati sono stati resi noti nel corso delle scorse ore: i nuovi casi ammontano a 123.272, a fronte dei 92.571 dei sette giorni precedenti. Crescono, poi, gli attuali positivi (430.996 contro 387.948), i soggetti in isolamento domiciliare (409.099 contro 367.507), i ricoverati con sintomi (19.570 contro 18.295) e quelli in terapia intensiva (2.327 contro 2.146).
Secondo gli stessi numeri diffusi ieri, rispetto alla settimana precedente, in ben 16 Regioni e nella Provincia autonoma di Trento aumentano i casi attualmente positivi per 100.000 abitanti e in tutto il Paese sale l’incremento percentuale dei nuovi casi ad eccezione della Provincia autonoma di Bolzano, Umbria e Molise già sottoposte a severe misure restrittive.
“Per la seconda settimana consecutiva – afferma Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe – si registra un incremento dei nuovi casi che negli ultimi 7 giorni supera il 33%, segnando l’inizio della terza ondata”.
“Già da settimane la Fondazione Gimbe segnala le spie rosse di un’aumentata circolazione del virus, la cui forte accelerazione sta di fatto avviando la terza ondata – continua Cartabellotta – . Ma i tempi di politica e burocrazia sono sempre troppo lunghi e le zone rosse locali arrivano quando la situazione ormai è sfuggita di mano”.
Secondo lo stesso Presidente, la campagna vaccinale stenterebbe a decollare, e non solo per i noti ritardi di produzione e consegna delle dosi. Al rallentamento contribuirebbero anche le difficoltà organizzative di molte Regioni.
Infine, il primo Dpcm non introdurrebbe novità significative: il sistema delle Regioni “a colori” resta immutato, così come le misure per la maggior parte delle attività produttive e commerciali.