Catania respira aria di zona gialla e da qualche giorno le vie del centro sono tornate a riempirsi, rendendo difficile il rispetto delle distanze di sicurezza.
Temperature alte, zona gialla e bar aperti hanno riempito di vita le vie del centro di Catania. Da qualche giorno, le strade e i locali sono affollati da giovani e non che, approfittando dell’apertura dei bar fino alle 18, hanno anticipato l’orario dell’aperitivo, riempiendo sedie e tavolini a lungo rimasti liberi. Le regole attuali consentono il servizio ai tavoli fino alle 18, con massimo quattro persone per tavolo se non conviventi e nel rispetto delle distanze interpersonali.
È proprio l’ultimo punto a rendere più difficile il rispetto delle regole, specie in alcune strade già strette del centro storico, come via Gemellaro. La presenza dei numerosi tavolini, segnala una lettrice, rende più difficile la circolazione: “Praticamente, la confusione che c’è di sera è stata solo anticipata”.
Situazione analoga anche in altre zone del centro di Catania, come in piazza Vincenzo Bellini. Qui, oltre alla confusione, segnala Giusy B. in un post che sta circolando molto su Facebook, la zona diventata “completamente pedonale”, come annunciato dal Comune di Catania qualche tempo fa, è stata ancora una volta trasformata in “parcheggio” dalle auto posteggiate. Dopo la segnalazione dei cittadini, l’intervento dei vigili e un paio di multe per sosta vietata hanno ripristinato lo spazio della piazza, liberandolo dalle auto.
E mentre l’orario del Negroni viene anticipato dalle sette alle quattro del pomeriggio, i dati del contagio in Sicilia sembrano ancora reggere. Nella giornata di ieri i casi erano in calo, ma sarà necessario impegno e comportamento coscienzioso per mantenere ancora la zona gialla. Allo stesso tempo, i casi di Catania e Palermo rimangono sempre alti. Tra le due province si registrano i due terzi dei contagi siciliani. Nel capoluogo panormita, il sindaco Orlando ha disposto la “chiusura al transito pedonale e veicolare di alcune vie e piazze cittadine come norma di contrasto al contagio da Covid-19, qualora si verificassero situazioni di violazione”.
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