L'ultima applicazione, che ha raggiunto milioni di utenti in poco tempo, è Clubhouse, arrivata prima sui radar dei grandi investitori Usa e oggi sulla bocca degli utenti di tutto il mondo.
Clubhouse è l’unica creatura di Alpha Exploration, una società che, stando al profilo Linkedin del suo co-fondatore, Paul Davison, è nata solo nel febbraio 2020, attirando sin da subito l’attenzione degli investitori, e A confermarlo, non c’erano solo quei 12 milioni ma anche la tasca che li aveva sborsati. Nei mesi successivi l’app non ha certo rallentato, anzi gli utenti sono diventati circa 2 milioni, solo su iOS. L’app è infatti disponibile per i dispositivi Apple ma non ancora per Android, anche se è di gran lunga il sistema operativo più diffuso al mondo, per cui l’espansione sembra essere solo all’inizio.
Clubhouse è organizzato in “stanze”, nelle quali gli utenti possono scambiarsi messaggi vocali. Una volta chiusa la stanza, non vengono registrati ma scompaiono. . Il 31 gennaio, Elon Musk ha fatto il suo esordio su Clubhouse, discutendo delle sue aziende, e non solo, attirando ben più dei 5mila iscritti concessi come tetto di una stanza. È solo un episodio, ma è un indice di quanto gli utenti abbiano fame di conversazioni con meno intermediazione e più riservatezza possibile.
Tutti gli ambienti chiusi hanno una doppia faccia: da una parte la privacy spiccata, dall’altra la possibilità di incontrare contenuti violenti, razzisti, sessisti. L’app non accede alla voce dell’iscritto se la sua impostazione è “in muto”, e i messaggi, ovviamente criptati, si dissolvono nel momento in cui la stanza si chiude. Invece, nel caso di violazioni segnalate, gli audio vengono trattenuti per accertarle. Qualcosa potrebbe sfuggire, anche perché le persone che frequentano una stanza tendono ad avere interessi comuni: contenuti offensivi, quindi, potrebbero passare sotto silenzio perché approvati dal gruppo che li genera. Si può sempre fare una segnalazione, ma è più efficace se in tempo reale, dato che tempi e modi sono ristretti. Nel caso in cui l’indagine interna desse esito positivo, la piattaforma prevede una serie di provvedimenti, che vanno dall’ammonimento alla sospensione, fino all’espulsione e alla segnalazione alle forze dell’ordine.
Ad accrescere l’aura di riservatezza c’è poi la caratteristica distintiva della piattaforma: non ci si può iscrivere liberamente, ma si accede solo per invito di un altro utente. La piattaforma, quindi, ha le sue regole: chi accede, deve farlo con il proprio nome e verificare l’identità. L’iscrizione è possibile solo dopo aver compiuto 18 anni e non sono consentiti “abusi, bullismo e molestie nei confronti di nessuna persona o gruppo”.
Inoltre, gli utenti non sono tutti uguali: nella stanza si può essere moderatori, speaker o ascoltatori. Al primo spetta il compito di “curare” la conversazione, invitare gli speaker e dare o togliere loro parola, oppure espellere utenti dalla stanza. Gli speaker sono coloro che, come dice la parola stessa, parlano. Gli ascoltatori possono assistere e chiedere di intervenire. Tutti gli utenti possono segnalare abusi.
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