È stata approvata da pochissimo la richiesta del governatore siciliano Nello Musumeci, con il ministro Speranza che ha dato l’ok per le misure più restrittive sull’isola, rispetto alle nazionali. La Sicilia, quindi, sarà zona rossa a partire dalla mezzanotte di domenica 17 gennaio, ma con l’ordinanza di Musumeci che farà ulteriore leva sulle chiusure siciliane.
In particolare, per quanto concerne la scuola, in linea col Dpcm del premier Giuseppe Conte, svolgeranno attività didattica in presenza i servizi educativi per l’infanzia, la scuola dell’infanzia, la primaria e il primo anno della scuola secondaria di primo grado; tutte le altre classi scolastiche, invece, continueranno con la didattica a distanza (Dad).
Di riflesso, anche tutte le università siciliane attueranno la dad in seguito all’ordinanza in vigore, con le lezioni in presenza sospese. In realtà, già da qualche giorno l’Università di Catania, al pari degli altri atenei isolani, aveva ufficializzato la didattica a distanza, nonché la sospensione degli esami in presenza.
Con l’attuazione ufficiale della zona rossa, non sarà possibile effettuare neanche gli esami scritti in presenza, chiudendo i battenti definitivamente alla possibilità di attuarli; solo se la Sicilia fosse rientrata in zona gialla sarebbe stato possibile possibile prevedere esami dal vivo, ma comunque con non più di 50 studenti per aula.
Anche le sedute di laurea, come già predisposto da tutti i direttori di Dipartimento, si svolgeranno esclusivamente a distanza. Fino al 30 aprile prossimo, sarà possibile inviare il file tesi cinque giorni prima dell’apertura dell’appello e il relatore potrà confermare la tesi fino a tre giorni prima dell’apertura dell’appello.
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