Coronavirus che si diffonde ancora in tutte le regioni italiane. In mancanza di provvedimenti unitari, i governatori si mettono in proprio e adottano diverse ordinanze.
“Siamo ad un passo dalla tragedia”. Con queste parole Vincenzo De Luca, governatore della Campania, ha annunciato in diretta Facebook la sua volontà di chiudere la regione, chiedendo allo stesso tempo al Governo un lockdown nazionale. La regione, stando a quanto affermato dal governatore campano, si muoverà in questa direzione “a brevissimo“, ma sarà necessaria anche l’approvazione dal governo centrale.
“I dati attuali sul contagio – dichiara De Luca – rendono inefficace ogni tipo di provvedimento parziale. È necessario chiudere tutto, fatte salve le categorie che producono e movimentano beni essenziali (industria, agricoltura, edilizia, agro-alimentare, trasporti). È indispensabile bloccare la mobilità tra regioni e intercomunale. Non si vede francamente quale efficacia possano avere in questo contesto misure limitate”. In Campania, infatti, sono stati rilevati 2.228 positivi nelle ultime 24 ore, 700 in più rispetto a giovedì, come annunciato ancora dal governatore regionale.
“Procederemo nella direzione della chiusura di tutto – aggiunge –, per i dati dei contagi che abbiamo non basta l’ordinanza che entra in vigore oggi. Dobbiamo chiudere tutto e dobbiamo decidere oggi, non domani. Siamo ad un passo dalla tragedia”.
La situazione è grave anche in Lombardia. La regione più popolata d’Italia e più colpita dal virus continua a far segnare un numero superiore alla media di contagi. “Purtroppo – ha dichiarato il presidente della Lombardia Attilio Fontana – la linea del contagio è in crescita e ci sono cinquemila positivi in più rispetto a ieri e 350 ricoverati in intensiva e no” . Nello specifico, invece, i pazienti in terapia intensiva sono 170. “Il virus ha ripreso a circolare in maniera violenta – ha aggiunto – a Milano ci sono circa mille nuovi casi.”
Inoltre, è ufficialmente scattato il coprifuoco dalle 23 alle 5 sino al 13 novembre. Chiusi i centri commerciali nei fine settimana. L’ordinanza prevede anche la didattica a distanza per le scuole secondarie superiori.
Entro 24, massimo 48 ore, il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas dovrebbe adottare uno “Stop&Go” di 15 giorni per le principali attività, con contestuale chiusura di porti e aeroporti.
A partire da stasera avvio del coprifuoco dalle 24 fino alle 5, mentre da lunedì didattica a distanza per le scuole secondarie superiori e Università. L’ordinanza avrà una durata di 30 giorni. Sempre da venerdì a Roma alcune piazze della movida dalle 21 alle 24 saranno transennate per evitare gli assembramenti.
Nei fine settimana chiusi tutti i centri commerciali non alimentari in tutta la Regione. Rimangono aperti solo alimentari e farmacie, i generi di prima necessità. A Torino stretta sulla movida: accesso consentito, dalle 22.30 alle 5, solo a residenti e a chi si reca a far loro visita o nei locali pubblici e solo per il tempo della consumazione al tavolo e a chi fa consegne a domicilio. Chiusura anticipata alle 22.30 per le attività di vendita da asporto, diverse dagli esercizi pubblici.
Con un comunicato di qualche ora fa, il governatore Nello Musumeci ha annunciato che in Sicilia prenderà avvio la politica del rigore e “chiusure parziali“. Maggiori novità sono attese in giornata, con la pubblicazione di una nuova ordinanza già nelle prossime ore.
A Palermo divieto di stazionamento per le persone, dalle 21 e fino alle 5 del giorno successivo esclusivamente nelle giornate di venerdì, sabato e domenica in una vasta area del centro cittadino, mentre a Catania il vicesindaco Roberto Bonaccorsi invita ancora una volta i cittadini alla prudenza, specie nelle zone della movida, al fine di evitare misure drastiche.
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