Da giorno 1 settembre, stop al superticket per tutte e tutti, e soprattutto per tutti i redditi: non si dovrà più pagare la quota aggiuntiva di 10 euro per le prestazioni sanitarie specialistiche. Una buona notizia che farà risparmiare una grossa fetta di popolazione e che, finalmente, coinvolge tutto il territorio nazionale, da Nord a Sud. La prima regione ad abolirlo, infatti, era stata l’Emilia Romagna, nel 2018, per tutti i redditi sino a 100.000 euro lordi; l’ultima, invece, è stata la Lombardia, a partire da marzo 2020.
Una battaglia vinta
“Da oggi 1 settembre 2020 nessuno in Italia pagherà più il superticket. È una battaglia vinta. Perché la salute viene prima di tutto. Oggi è davvero un buongiorno”. Lo ha dichiarato il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla sua pagina Facebook. Giorni fa, il ministro aveva già preannunciato la novità.
Tale misura viene realizzata, nello specifico, con delle risorse extra Fondo sanitario nazionale. Tramite quest’ultime viene “cancellata una vera e propria tassa sulla salute”. Diventata legge il 23 dicembre, l’abolizione del superticket vale 165 milioni di euro nel 2020 e 490 per gli anni successivi.
La cancellazione della tassa permette a chi ha poche possibilità economiche di ricevere le cure necessarie e di cui necessita, poiché “ogni volta che una persona non si cura come dovrebbe per motivi economici – continua il ministro Speranza – siamo dinanzi a una sconfitta per tutti noi e a una violazione della Costituzione”.
In breve, per chi non è esonerato dal ticket in base al reddito, il costo varierà a seconda delle prestazioni, pari a circa 30-35 euro.