Il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha spiegato in un'intervista la necessità di chiudere le discoteche per contenere il numero di nuovi focolai da coronavirus. Il presidente è anche intervenuto sulla questione migratoria e sulla riapertura delle scuole.
Il presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, interviene sul rapporto fra aumento del numero dei contagi, migrazione e riapertura delle discoteche. Il presidente, che è anche membro del Cts, è stato intervistato dal Corriere della Sera spiegando che “a seconda delle Regioni, il 25-40% dei casi sono stati importati da concittadini tornati da viaggi o da stranieri residenti in Italia. Il contributo dei migranti è minimale, non oltre il 3-5% sono positivi e una parte si infettano nei centri di accoglienza dove è più difficile mantenere le misure sanitarie adeguate”.
Il problema che si paventa all’orizzonte è la questione della riapertura delle scuola a settembre, su cui spiega Locatelli: “Scuole riapriranno a ogni costo, ma necessario seguire le regole”. Specificando che “i contagi aumentano ma siamo ancora in vantaggio e possiamo contenere l’epidemia”. Bisogna necessariamente seguire le misure di contenimento: “O seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività dopo le discoteche. Il rischio non va escluso. Oggi chiudono le discoteche, domani chissà. Dipende da noi cittadini. Abbiamo ancora dei vantaggi, sfruttiamoli”.
Altra questione di questi giorni è proprio la chiusura delle discoteche dopo il Ferragosto che ha visto assembrati migliaia di giovani sulle piste da ballo di tutta Italia. “Improcrastinabile la scelta di chiudere le discoteche – dichiara Locatelli -. Senza dubbio l’inizio della stagione estiva ha comportato la necessità di considerare alcune riaperture per non danneggiare l’economia del turismo e per consentire agli italiani di godere le vacanze in località montane e marittime, evitando l’estero. Forse, si doveva prestare maggiore attenzione al rispetto delle regole d’oro: indossare la mascherina nei luoghi chiusi e all’aperto in caso di impossibilità a mantenere il distanziamento interpersonale adeguato, osservare una scrupolosa igiene delle mani ed evitare assembramenti”.
E tornando sulla questione delle discoteche, il presidente Locatelli ha spiegato: “Avrà un impatto economico, purtroppo, ma la salute viene prima di tutto e quanto abbiamo visto accadere nelle discoteche come luoghi di assembramento va evitato altrimenti rischiamo di ritrovarci presto in una situazione più allarmante”.
“Siamo ancora in vantaggio, ma massima attenzione: nessuno è immune – conclude Locatelli – per ora l’Italia, fortunatamente, è ancora in una posizione privilegiata, per quanto il numero dei casi sia in rialzo tanto che si è passati in una settimana da 200-300 al giorno agli oltre 600 di Ferragosto. Si osserva una riduzione dell’età dei contagiati dovuta al fatto che abbiamo imparato a proteggere gli anziani. I giovani possono infettarsi e non sono al riparo da manifestazioni gravi. Nessuno è immune”.
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