La fase 3 di settembre prevede il ritorno di aula di una buona porzione di studenti universitari, come precisato ormai da lungo tempo dal ministro Gaetano Manfredi.
Numerosi osservatori pubblici o privati denunciano la possibilità di un crollo delle immatricolazioni per il prossimo anno e, per scongiurare una simile funesta prospettiva, gli Atenei italiani accolgono i fondi stanziati dal Governo, previsti dal decreto rilancio ormai diventato legge: 165 milioni, con l’aggiunta di 8 milioni per le Accademie e i Conservatori, serviranno a ridurre le tasse e aumentare le borse di studio; 62 milioni incrementeranno la dote emergenziale per Università, Afam ed enti di ricerca facendole raggiungere i 112 milioni.
Partizione dei fondi
Come riportato, inoltre, dal Sole 24 Ore, i 112 milioni stanziati tra marzo e luglio saranno distribuiti nel seguente modo:
- 75 milioni saranno destinati alle Università statali, di questi 30 milioni servono per mettere in sicurezza le sedi gli altri 45 vanno alla riduzione del digital divide che questi mesi di didattica online ha reso ancora più evidente;
- 20 milioni saranno spesi per misure rivolte agli studenti;
- 25 milioni per gli investimenti degli Atenei;
- 7 milioni saranno poi destinati alle Università non statali.
Provvedimenti sulle tasse
Nell’attesa di ricevere i promessi fondi statali, la via scelta da numerosi rettori per agevolare la condizione finanziaria degli studenti universitari è sicuramente quella che, agendo sui contributi, porta la soglia della no tax area a 20 mila euro.
In aggiunta, molti Atenei prevedono anche degli sconti per gli studenti più meritevoli, calcolati in base al numero di crediti maturati o sul voto di diploma, nel caso delle matricole.
Alcune realtà universitarie hanno varato, inoltre, veri e propri bonus famiglia, variabili a seconda se gli iscritti appartenenti allo stesso nucleo familiare sono più di uno, e fondi anti-emergenza istituiti per l’occasione. Come quello intitolato ad Agostino Gemelli della Cattolica che è partito da un milione, ha superato i 2 e potrebbe essere ripetuto nei prossimi mesi a seconda dell’evolversi del contagio.
Contro il digital divide
Un’altra delle priorità degli Atenei, atta a far fronte all’eventualità di un ulteriore periodo di didattica a distanza, è di dotare gli immatricolati di una strumentazione digitale adeguata per usufruire agevolmente del pacchetto di corsi online, da affiancare al ritorno in presenza, che molte Università stanno già disponendo per settembre.
In particolare: si propone una scheda Sim per la connessione dati di 60 Giga a tutti gli studenti e al voucher di 100 euro per PC, notebook e tablet a tutte le matricole annunciati da Milano Bicocca, oppure ancora una Sim da 100 Giga di Bologna, un bonus informatico di 500 euro di Sassari e dei fondi ad hoc stanziati dalle università siciliane.