La Regione siciliana in prima posizione nella classifica della cattiva gestione delle acque reflue. Il Ministro Costa dichiara di voler intervenire.
Durante un’audizione alla Commissione bicamerale ecomafie sulla gestione delle acque reflue, il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha dichiarato che la Sicilia risulta essere la Regione italiana più problematica per quanto concerne la depurazione delle acque, subito seguita da Calabria, Lombardia e Campania.
Il Ministro ha poi spiegato che l’unione Europea ha avviato ben 4 procedure di infrazione contro l’Italia, carente di depuratori. 900 dei 3.144 agglomerati italiani addetti alla gestione delle acque sono stati colpiti dalle procedure dell’UE. Di questi 900 agglomerati, 251 sono in Sicilia, 188 in Calabria, 130 in Lombardia e 117 in Campania.”La Sicilia incide 17 milioni sui 30 milioni di sanzione, pari al 59% del totale” precisa il Ministro, che parla addirittura di una “questione Sicilia” su cui interverrà tempestivamente il governo Conte. “Se risolviamo il problema delle acque reflue per la Sicilia risolveremo il problema per tutta Italia“.
Già per contrastare questo genere di infrazioni e per attuare le procedure europee, nel 2016 è stato istituito un commissario straordinario unico per la depurazione a livello nazionale, in sostituzione degli 11 commissari precedenti. Il 22 maggio scorso è subentrato al ruolo Maurizio Giugni.
Dal 2012 il governo ha stanziato oltre 3 miliardi di euro per la costruzione di depuratori a norma. A questi vanno sommati 300 milioni dalla legge di bilancio 2019 e 1 miliardo che entrerà nella legge di bilancio 2020.
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