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“Poco do Diablo? No, Catania”: la parodia dei luoghi della città diventa virale [FOTO]

Stanno spopolando sui social alcune immagini realizzate da un giovane catanese: si tratta della parodia di una trovata pubblicitaria, diventata virale tanto quanto la campagna di promozione stessa.

“Le idee più semplici, a volte, ripagano”: in molti avranno pensato ciò ammirando le immagini della la campagna di comunicazione predisposta dal Distretto Turistico Sicilia Occidentale.

Lo spot in questione, lanciato per far ripartire il turismo all’interno dell’area dell’Isola, accosta città di tutto il mondo a zone come Trapani, San Vito Lo Capo, Marsala o ancora Salemi: una modo efficace per spingere i viaggiatori a comprendere che, spesso, non occorre andare lontano per ammirare alcune meraviglie.

La trovata pubblicitaria, tuttavia, non ha soltanto emozionato ma anche permesso ad altri conterranei, quelli che vivono nella parte orientale della Sicilia, di scatenare la propria ironia. È il caso di Gianluca Anastasi, catanese, che ha  prontamente realizzato una parodia con al centro il capoluogo etneo.

Trovo ingiusto fare queste differenze campanilistiche – ha scritto il giovane sui social-. Quindi mi sono sentito in dovere di creare una piccola gallery che restituisca dignità alla nostra città”. Pur basandosi sullo stesso meccanismo della pubblicità del Distretto Turistico Sicilia Occidentale, Gianluca ha scelto foto meno formali e più divertenti e creato abbinamenti imprevedibili ed assai originali.

“New York? No, Catania”: è la frase che, per esempio, si staglia grandiosa su una foto di uno dei celebri camion dei panini, ricco in luci e colori. L’immaginazione del giovane ha permesso, così, di render simili (seppur sarcasticamente) Catania a Nuova Delhi o Marrakesh, in realtà parecchio lontane per chilometri e cultura.

Anche i messinesi hanno pensato di adoperarsi: nelle loro immagini non esistono confini né distinzioni. La loro città è paragonata con estrema facilità ed immediatezza alla Normandia per i suoi edifici o ai Caraibi per il suo splendido mare. La parodia assume toni critici quando paragona Messina a Maputo, la capitale del Mozambico, per via della quantità di rifiuti presenti e del degrado in cui versano alcune zone.

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