Le dichiarazioni del premier Conte di ieri hanno riacceso la speranza per la realizzazione di nuove infrastrutture per il Sud. In particolar modo, si è tornato a parlare della questione spinosa della costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina, da anni motivo di fermentazione politica tra i vari partiti. Il dibattito sulla realizzazione del ponte, infatti, ha radici ben profonde: intorno agli anni ’70 del secolo scorso, si iniziarono a formulare idee e progetti per la costruzione di un collegamento tra l’Isola e il resto dello Stivale. Nessuna proposta è andata mai in porto.
Secondo la deputata siciliana Stefania Prestigiacomo di Forza Italia il ferro va battuto quando è caldo e non ha perso tempo per rilanciare il discorso alla Camera: “Ho presentato, a nome del gruppo di Forza Italia, una mozione alla Camera dei deputati in merito alla costruzione del Ponte sullo Stretto di Messina – ha affermato la deputata -. In questi ultimi giorni il dibattito politico intorno alla realizzazione di questa grande opera è ripartito: speriamo non si tratti solo di parole, ma che ci siano presto fatti concreti. Il Ponte sullo Stretto rappresenta una grandissima occasione di sviluppo per la Sicilia, per la Calabria, e per l’intero Paese. Ogni progetto di alta velocità per il Mezzogiorno passa anche attraverso un collegamento veloce, ormai indispensabile, tra la Sicilia e il resto della Penisola“.
Anche il PD sembra appoggiare la proposta della Prestigiacomo. A tal proposito si è espresso il Ministro per i beni e l’attività culturale Dario Franceschini che ha commentato in questo modo la posizione di Conte e la mozione dell’opposizione: “Adesso anche al governo sembrano aver capito che non realizzare questa grande infrastruttura costerebbe alle casse dello Stato più della sua effettiva costruzione. Meglio tardi che mai. Forza Italia ha presentato una mozione. Non perdiamo ulteriormente tempo“.
Non tutti sono d’accordo. Una voce fuori dal coro è quella di Angelo Bonelli dei Verdi che attacca il governo di essere una “classe politica che utilizza strumentalmente la crisi per rilanciare uno sperpero di risorse in contrasto con la necessità di utilizzare i miliardi che arriveranno dall’Europa per interventi a favore della sanità pubblica e l’ambiente.” Secondo il politico, il Ponte sullo Stretto non è una priorità in Sicilia e può ancora aspettare.
Per Bonelli ci sono altre cose da rivedere prima della costruzione dell’infrastruttura come “50 agglomerati urbani che scaricano direttamente a mare a causa di reti fognarie inesistenti o depuratori non funzionanti, senza parlare delle abitazioni che ancora non hanno acqua potabile.” Conclude così il capogruppo dei Verdi: “Nella nostra idea di futuro i temi del trasporto pubblico, della digitalizzazione, del rilancio della politica energetica e dell’efficienza energetica, dell’innovazione e dell’economia circolare, rappresentano l’unica via per ripartire, non opere come il Ponte sullo Stretto, da sempre sinonimo di inutilità, spreco e corruzione“.