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Coronavirus, nuovo decreto Conte: le misure punto per punto

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Il nuovo decreto anti-Coronavirus mette ordine tra le diverse misure varate nelle ultime settimane. Vediamolo punto per punto.

Il nuovo decreto legge del Governo prova a mettere ordine tra le, ormai numerosissime, misure anti-Coronavirus adottate nelle ultime settimane. Con il nuovo Dpcm, inoltre, s’inaspriscono le sanzioni per chi viola le misure restrittive e si chiariscono in comportamenti da adottare fino alla fine dell’emergenza.

Per quanto riguarda le multe salate da imporre a quanti non rispetteranno il decreto, s’impone che esse possano variare da un minimo di 400 euro a un massimo di 3000 euro, con la possibilità di raddoppio per i recidivi. Chiunque dovesse mantenere aperta la propria attività, a dispetto delle restrizioni governative, sarà punito con una sospensione, a emergenza finita, dai cinque ai trenta giorni.

Tra le novità, infine, vi è una maggiore autonomia ai governi regionali, che potranno concordare, in cso di inasprimento dell’epidemia nei propri territori, misure anche più severe di quelle nazionali. Il tutto, comunque, dovrà comunque avvenire in accordo con il Governo nazionale.

Vediamo, quindi, le misure espresse nel nuovo Dpcm punto per punto.

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  • Limitazioni nella circolazione delle persone, divieto assoluto di allontanarsi dalla propria abitazione per i soggetti in quarantena perché contagiati e la quarantena precauzionale per le persone che hanno avuto contatti stretti con soggetti contagiati;
  • Divieto di attività, limitazioni nell’ingresso e chiusura di spazi aperti al pubblico come: luoghi di culto, musei, cinema, teatri, palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, impianti sportivi, sale da ballo, discoteche, sale giochi, sale scommesse e sale bingo, centri culturali, centri sociali, centri ricreativi, parchi, aree gioco, strade urbane;
  • Divieto di svolgere attività ludiche e sportive all’aperto;
  • Stop a qualsiasi forma di assembramento come riunioni, congressi, manifestazioni, iniziative o eventi di qualsiasi natura;
  • Sospensione di cerimonie religiose e civili;
  • Sospensione di competizioni sportive di ogni grado e categoria;
  • Possibile riduzione o sospensione dei servizi di trasporto pubblico;
  • Chiusura delle scuole di ogni ordine e grado, sia pubbliche che private;
  • Sospensione o chiusura di bar, ristoranti, mercati e attività di vendite al dettaglio che non facciano parte del comparto alimentare di prima necessità, restano aperti, quindi, alimentari e supermercati;
  • Limitazione o sospensione di ogni altra attività d’impresa o di attività professionali e di lavoro autonomo;
  • Possibilità di applicare la modalità di lavoro agile a ogni rapporto di lavoro subordinato;
  • Obbligo che le attività consentite si svolgano previa assunzione di misure idonee a evitare assembramenti di persone, di garantire il rispetto della distanza di sicurezza interpersonale e, per i servizi di pubblica necessità, laddove non sia possibile rispettare tale distanza interpersonale, previsione di protocolli di sicurezza anti-contagio, con adozione di strumenti di protezione individuale.