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Telefonia, Agcom blocca ricariche beffa: con 10 euro spesi il credito era di 9

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Una recente delibera di Agccom prevede l'abolizione delle "ricariche con beffa", ossia quelle per cui, pur pagando un importo di 5 e 10 euro, il credito effettivo risulta essere mancante di un euro.

Agcom (Autorità garante delle comunicazioni) con una delibera pubblicata in queste ore diffida gli operatori telefonici Tim, Wind e Vodafone a causa delle “ricariche con beffa” che hanno provocato il malcontento di molti utenti: ricaricando un importo di 5 o 10 euro, l’utente constatava, suo malgrado, di possedere un credito effettivo di soli 4 o 9 euro; in cambio di quell’euro decurtato ottiene alcuni bonus come gigabyte e telefonate gratis per 24h. Bonus assolutamente non richiesti che però non hanno più permesso di usufruire delle ricariche standard, ossia quelle per cui un importo di 10 o 5 euro rimaneva tale.

Togliere un euro in questo modo è stato definito illecito da Agcom, ancora un altro disonesto espediente per massimizzare il lucro in modo indiretto e poco lineare a scapito delle categorie più deboli: infatti gli utenti che necessitano di ricariche modeste sono spesso i giovani oppure individui meno economicamente agiati.

Nella documentazione dell’Authority si legge: “È stato accertato che le ricariche standard da 5 e 10 euro non sono più disponibili presso i rivenditori autorizzati” ne consegue quindi che gli utenti che ne vorrebbero usufruire sono costretti a far uso delle “ricariche con beffa” (Giga Ricarica per Vodafone, Ricarica+ di Tim o Ricarica Special di Wind 3) oppure “a scegliere tagli di ricarica di importi superiori”. Questa seconda opzione, ha giustamente sottolineato Agcom, è preclusa per gli utenti con minore capacità di spesa.

Inoltre gli operatori non sono stati per nulla chiari nel precisare che quell’euro decurtato prevedeva l’attivazione di offerte aggiuntive, dato l’elevatissimo numero di segnalazioni ricevute: “Le modalità con le quali le predette offerte vengono attivate, nonché la loro denominazione, non garantiscono la consapevolezza da parte degli utenti circa l’acquisto di una offerta di servizi diversa dalla semplice ricarica, e dunque dell’effettivo prezzo del servizio, né la certezza circa la reale volontà di procedere a tale acquisto, e pertanto si traducono, nella sostanza, in un costo fisso aggiuntivo rispetto al traffico telefonico acquistato”

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Agcom procede esortando gli operatori a bloccare la pratica entro 30 giorni evitando così di generare confusione tra le operazioni di ricarica e l’acquisto di pacchetti o offerte commerciali.

Vodafone, in seguito alla delibera di Agecom, ha subito previsto che da da gennaio 2020 reintrodurrà i tagli di ricarica da 5 e da 10 euro, con solo traffico telefonico, presso i tabaccai, bar, edicole e ricevitorie precisando però che le ricariche standard sono sempre rimaste disponibili presso i negozi Vodafone, online e attraverso l’applicazione apposita.

Anche Tim sottolinea che l’ Offerta Ricarica+ non sostituisce le ricariche tradizionali, che recentemente si sono anche arricchite di ulteriori piccoli tagli per andare incontro alle esigenze della clientela con minore capacità di spesa (da 4, 6, 12, 15, 20 euro) e in alcun modo è associabile ad una forma di reintroduzione del costo di ricarica abolito dal Decreto Bersani nel 2007. Decreto che TIM ovviamente rispetta sin dalla sua entrata in vigore.