Un'indagine della Procura di Messina ha portato al sequestro di tre navi traghetto della compagnia Caronte&Tourist: ipotizzati i reati di truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falsità ideologica e frode nelle pubbliche forniture.
Dopo gli scandali di un mese fa che che avevano travolto la nota società di traghetti, portando a ben undici arresti per corruzione, truffa aggravata e peculato, i finanzieri del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Palermo e quelli di Messina hanno sequestrato 3 navi traghetto della Caronte & Tourist (la Pace, la Caronte e l’Ulisse), denaro, beni mobili ed immobili e quote societarie, per oltre 3,5 milioni.
A carico dei vertici della compagnia leader nei collegamenti marittimi nello Stretto ipotizzati i reati di truffa per il conseguimento di pubbliche erogazioni, falsità ideologica e frode nelle pubbliche forniture.
Secondo l’accusa, la società di navigazione Caronte&Tourist avrebbe percepito indebitamente contribuzioni pubbliche nel periodo 2016-2019 per oltre 3,5 milioni. I mezzi navali sequestrati sono stati affidati ad amministratori giudiziari nominati dal Gip, mentre la società armatrice è stata designata custode.
Inoltre, tra i motivi che hanno portato al sequestro, la Guardia di Finanza chiarisce in un comunicato: “Rientra nella nozione di persona a mobilità ridotta chiunque abbia una particolare difficoltà nell’uso dei trasporti pubblici, compresi gli anziani, i disabili, le persone con disturbi sensoriali e quanti impiegano sedie a rotelle, le gestanti e chi accompagna bambini piccoli”. Le indagini hanno invece messo in risalto “gravi carenze tecniche e strutturali in ragione delle quali non è assolutamente possibile trasportare in sicurezza persone a mobilità ridotta”.
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