Si tratta del primo satellite dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) dedicato allo studio dei pianeti esterni al nostro Sistema Solare.
Domani sarà il giorno del lancio di Cheops (Characterising ExOPlanet Satellite), il primo satellite dell’Agenzia Spaziale Europea (Esa) dedicato allo studio dei pianeti esterni al nostro Sistema Solare. 130 alunni delle scuole secondarie di I e II grado e i loro docenti assisteranno al lancio in diretta dall’auditorium di Città della Scienza (via Simeto 23, Catania), insieme ai ricercatori che sono coinvolti nella missione.
Nel corso della mattinata i ragazzi e le ragazze saranno guidati alla scoperta dei pianeti extrasolari, assisteranno al lancio, seguiranno le prime fasi di volo fino alla separazione del satellite dal razzo, parteciperanno a giochi interattivi e addobberanno l’albero di Natale di Città della Scienza con esopianeti natalizi per festeggiare insieme il “Natale degli esopianeti”.
L’evento è organizzato dall’Inaf-Osservatorio Astrofisico di Catania, il cui direttore Isabella Pagano è responsabile scientifico per la partecipazione italiana alla missione, dal Centro siciliano di Fisica nucleare e di Struttura della Materia (Csfnsm), dalla Città della Scienza e dal dipartimento di Fisica e Astronomia “Ettore Majorana” dell’Università di Catania.
L’incontro si aprirà alle 9 con gli interventi della prof.ssa Alessia Tricomi, delegata del rettore al coordinamento della Terza Missione, a Città della Scienza e al Public Engagement e direttore del Csfnsm, della dott.ssa Isabella Pagano, direttore Inaf- Osservatorio Astrofisico di Catania, della prof.ssa Elena Geraci, delegata del Dfa alla Terza Missione, del dott. Giuseppe Cutispoto, responsabile Ufficio Outreach & Education dell’Osservatorio Astrofisico di Catania e dei componenti etnei del team Cheops Giuseppe Leto, Gaetano Scandariato, Giovanni Bruno e Daniela Sicilia.
In collegamento dallo spazioporto europeo di Kourou, la città della Guyana Francese dalla quale partirà il satellite agganciato ad un razzo Soyuz, ci saranno Roberto Ragazzoni, direttore Inaf Padova e responsabile delle ottiche del telescopio Cheops e Giampaolo Piotto, del dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Padova e membro del Consiglio Scientifico di Cheops.
La scoperta, 24 anni fa, di 51 Peg b, il primo pianeta in orbita attorno a una stella diversa dal Sole, ha valso il Premio Nobel 2019 per la Fisica ai suoi scopritori: gli astronomi Michel Mayor e Didier Queloz. Dal 1995 in avanti, grazie a strumenti sempre più sensibili, i ricercatori hanno scoperto più di 4000 esopianeti. È in questo scenario che si colloca la missione Cheops. Si tratta di un piccolo satellite per lo studio dei pianeti extrasolari. Proposto nel 2012 in risposta a un bando dell’Esa nell’ambito del programma “Cosmic Vision 2015-2025”, è stato selezionato tra decine di progetti in competizione. La missione nasce dalla collaborazione di scienziati e ingegneri, istituti di ricerca, università e industrie, di undici paesi europei guidati dall’Esa e dalla Svizzera.
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