Presentato un progetto sull'imprenditoria internazionale che ha coinvolto l'Università di Catania in collaborazione con l'Università della Florida.
Venerdì scorso, 26 luglio, si è conclusa la seconda edizione del corso “International Entrepreneurship I: a comparative, cross-cultural perspective” che coinvolge l’Università di Catania e l’University of South Florida.
Si tratta di un progetto di didattica internazionale che unisce due delle missioni dell’università: la didattica e la cosiddetta “terza missione”, ossia il rapporto con la società e il territorio. Il progetto, di cui sono responsabili, per l’ateneo catanese, la prof.ssa Giorgia D’Allura del dipartimento di Economia e Impresa e il prof. Dirk Libaers, per l’ateneo statunitense, ha lo scopo di guidare i giovani nello studio dei percorsi imprenditoriali internazionali.
“L’interesse per il nostro contesto locale scaturisce soprattutto dalle peculiarità della nostra imprenditorialità – spiega la docente catanese – fatta di piccole e medie imprese che operano con successo nell’ambito internazionale, posizionandosi spesso in posizioni di leadership. È questo sicuramente il caso di Compunet Cards, leader europeo nella stampa di gift cards, impresa coinvolta nel progetto”.
Gli allievi hanno approfondito anche il caso di Telereading, azienda catanese che si occupa della lettura in remoto delle utilities attraverso un momento tecnico di comparazione internazionale dei business model di imprese operanti nello stesso settore. In quest’ottica, gli studenti hanno visitato le aziende e hanno avuto modo di incontrarne i manager in più occasioni al fine di realizzare il report finale presentato durante il workshop conclusivo, a cui ha preso parte anche il prof. Isidoro Mazza, vice direttore del dipartimento di Palazzo delle Scienze.
“Il progetto è avvincente sotto tanti punti di vista, soprattutto con riferimento alla gestione delle diverse esigenze di un gruppo che si trova in un contesto completamente lontano da quello originario – spiega il professore Libaers – e ringrazio la professoressa D’Allura per l’enorme impegno a rendere questo impatto il meno traumatico possibile, curando ogni particolare”.
Il progetto è un momento importante anche per le imprese coinvolte che possono cogliere spunti da una prospettiva diversa data dagli studenti americani. “La terza missione richiede una costante interazione con il territorio – conclude la prof.ssa D’Allura – e sono molto contenta dell’apertura delle nostre imprese verso iniziative come questa. Il mio personale ringraziamento va sicuramente a Giuseppe Mammana (CEO di Telereading) e Filippo Longo (CEO di Compunet Cards) per la disponibilità e il tempo dedicato ai giovani”. E questo sicuramente è il modello di università che si pone al centro dei percorsi di crescita dei giovani, delle imprese e del territorio.
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