Gli ospedali di tutta Italia denunciano un'elevata carenza di personale, in netto aumento durante la stagione estiva. I pazienti risentono delle conseguenze, in quanto ricoveri e interventi vengono ridotti.

È stata segnalata dal segretario del sindacato medico Anaao, Carlo Palermo, una vera e propria emergenza che riguarda la sanità italiana. Al momento c’è una carenza di medici negli ospedali e nei Pronto soccorso di tutta Italia: circa 8mila in meno rispetto al fabbisogno, di cui 2mila proprio nei Pronto soccorso.
Questa situazione di emergenza è presente già da tempo, ma si è aggravata ulteriormente durante la stagione estiva, con le ferie del personale. Proprio durante questo periodo le richieste di sevizi di soccorso sono in aumento di oltre un terzo, in particolare nelle zone costiere.
“Anche i Servizi di emergenza 118 sono al collasso – denuncia il presidente Sis 118 Mario Balzanelli – In alcuni casi si sono dovute sospendere le ferie per garantire l’assistenza. Non si può continuare ad ignorare la situazione dei servizi di emergenza 118: c’è una grave carenza di medici e infermieri del 118 in tutte le Regioni.”
La carenza di personale medico è avvertita maggiormente nelle regioni centro meridionali d’Italia. Carlo Palermo sottolinea, infatti, che “la sofferenza è maggiore negli ospedali del Centro-Sud: in Molise, Sicilia, Calabria, Lazio e Campania, gli ospedali registrano infatti il 30% in meno della dotazione organica rispetto al 2009″.
Si sta cercando di risolvere il problema, per il periodo delle ferie estive, ricorrendo ai neo-laureati, ai medici pensionati o stranieri. In Molise l’emergenza ospedaliera è così grave che si è avanzata la proposta di inviare medici militari per far fronte alla carenza di personale.
La ministra della salute Giulia Grillo ha avanzato diverse proposte per ovviare al problema. Secondo il ministro, un aumento degli stipendi per chi lavora negli ospedali pubblici potrebbe evitare le fughe e le assenze durante il periodo estivo. Inoltre, servirebbero degli incentivi per gli studenti che scelgono alcune specializzazioni meno frequentate, come anestesia, rianimazione, chirurgia generale e medicina interna. La ministra propone dunque, in una intervista rilasciata a La Repubblica, di impiegare subito i giovani medici in corsia.
Lo stato di emergenza si riversa chiaramente sui cittadini e i servizi offerti, in quanto pensionamenti e ferie costringono gli ospedali di tutta Italia a ridurre i ricoveri e gli interventi.
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